Michael Courtland, ricco agente immobiliare di New Orleans, nei 1959 perde la moglie Elizabeth e la figlioletta Emy per avere dato retta a un poliziotto che gli consiglia di mettere cartaccia al posto del mezzo milione di dollari richiestigli come riscatto per il rapimento delle due familiari. Molti anni dopo, recatosi a Firenze per affari, il vedovo nota nella chiesa di S. Miniato al Monte una ragazza, perfettamente uguale a Elizabeth, e se ne innamora. La sedicente Sandra Portinari in realtà è la figlia Emy che, salvata e messa contro il padre dal collega Bob, anima nera di tutta la vicenda, ora sta al gioco dell'amore di Michael che rivede in lei la defunta moglie. Però, mentre Bob con questa mossa vorrebbe appropriarsi di tutta la ricchezza dell'amico, Sandra-Emy vuole scoprire se veramente l'avarizia del padre sia stata la causa della morte della mamma. Chiarito il quesito, Emy si getta tra le braccia del padre felice.
SCHEDA FILM
Regia: Brian De Palma
Attori: Cliff Robertson - Michael Courtland, Geneviève Bujold - Elizabeth/Sandra, John Lithgow - Robert La Salle, Sylvia "Kuumba" Williams - Judy, Wanda Blackman - Amy Courtland, J. Patrick McNamara - Terzo rapitore, Stanley J. Reyes - Ispettore Brie, Nick Kreiger - Farber, Stocker Fontelieu - Dr. Ellman, Don Hood - Ferguson, Warren Kenner, Fain M. Cogrove, Clyde Ventura, John Creamer, Tom Felleghy, Thomas Carr, Andrea Esterhazy - D'Annunzio, Loraine Despres, Regis Cordic
Soggetto: Brian De Palma, Paul Schrader
Sceneggiatura: Paul Schrader
Fotografia: Vilmos Zsigmond
Musiche: Bernard Herrmann
Montaggio: Paul Hirsch
Scenografia: Jack Senter
Costumi: Frank Balchus
Effetti: Joe Lombardi
Durata: 115
Colore: C
Genere: GIALLO
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, PANAVISION, EASTMANCOLOR
Produzione: GEORGE LITTO
Distribuzione: CEIAD - COLUMBIA TRI STAR HOME VIDEO
CRITICA
"Un giudizio su questo film, come sugli altri del giovane e promettente regista, dipende dal bilancio dei pro e dei contro prima di tutto e poi dai gusti dello spettatore. Infatti, alle raffinatezze tecniche (dovute alla regia e ai notevoli collaboratori) si contrappongono forzature, incredibilità e qualche luogo comune (come la bella ma cartolinesca Firenze). In definitiva, il piacere può derivare dalle ambigue atmosfere e dalle buone attese create dall'intrigo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 82, 1977)