Brooklyn, 1997. Ogni volta che il giovane Matty fa colloqui di lavoro, viene fuori il nome di suo padre, noto boss della malavita, e il colloquio si chiude lì. Ora perciò Matty è deciso a chiedere al padre di essere inserito nel giro giusto, ma la prova d'onore fallita quando era piccolo sembra precludergli ogni possibilità. Alla fine ottiene un incarico: una borsa piena di dollari da portare con un aereo privato da una località all'altra senza destare sospetti. Matty a sua volta lo affida a Johnny, pilota cocainomane e suo amico. Questi però, quando atterra su una pista secondaria per fare benzina, perde la borsa e subito chiama Matty. Il giovane arriva sul posto con due amici/sicari, Taylor e Chris. I dollari intanto finiscono in mano a due del posto, uno dei quali è il figlio dello sceriffo. Questi, venutone a conoscenza, si guarda bene dal restituire il malloppo. Benny allora manda sul posto Teddy e altri della banda. Dopo che Johnny è stato ucciso per aver fallito la missione, prende il via una sparatoria senza esclusione di colpi. Un massacro che alla fine vede sopravvivere solo Matty e Taylor. Tornato in città, Matty si sente dire dal padre che nuovi incarichi sono pronti per lui. Ma ora é Matty a rifiutare, con la malavita ha chiuso. Sale in macchina e insieme all'amico Taylor parte per una destinazione sconosciuta.
SCHEDA FILM
Regia: Brian Koppelman, David Levien
Attori: Vin Diesel - Taylor Reese, Barry Pepper - Matt Demaret, Seth Green - Johnny Marbles, Andrew Davoli - Chris Scarpa, Dennis Hopper - Benny 'Chaines' Demaret, John Malcovich - Teddy Deserve, Arthur J. Nascarella - Billy Clueless, Tom Noonan - Sceriffo Decker, Nicholas Pasco - Freddy, John Liddle - Heslop, Shawn Doyle - Vicesceriffo Ward, Jennifer Baxter - Teri, Ceciley Jenkins - Claire, Kris Lemche - Decker, Dov Tiefenbach - Teeze, Catherine Fitch - Louise
Soggetto: Brian Koppelman, David Levien
Sceneggiatura: Brian Koppelman, David Levien
Fotografia: Tom Richmond
Musiche: Clint Mansell
Montaggio: David Moritz
Scenografia: Lester Cohen
Arredamento: Carolyn 'Cal' Loucks
Costumi: Beth Pasternak
Effetti: Ray McMillan, Leo Wieser, Bob Munroe, C.O.R.E. Digital Pictures
Altri titoli:
Les hommes de main
Ajuste de cuentas
Durata: 94
Colore: C
Genere: THRILLER COMMEDIA POLIZIESCO
Specifiche tecniche: SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35) - DE LUXE
Produzione: LAWRENCE BENDER PRODUCTIONS
Distribuzione: NEXO
Data uscita: 2001-11-30
NOTE
- AMBIENTATO TRA NEW YORK E IL MONTANA.
CRITICA
"Il risultato è dignitoso: 'Compagnie pericolose' è un gangster movie non particolarmente innovativo ma certo ben studiato nell'intreccio e con una messa a fuoco convincente dello scontro generazionale tra malavitosi o aspiranti tali. Per questo bruciano di più i difetti, primo tra tutti l'utilizzo sprecato di Vin Diesel, che la sceneggiatura ha reso una figura secondaria. Anche il finale, quasi una citazione meno pulp della sparatoria di 'Le iene', è però frettoloso, se si pensa al potenziale drammatico del colpo di scena che ribalta la vicenda". (Mauro Gervasini, 'Film Tv', 9 dicembre 2001)
"Una valigia piena di soldi, una cittadina di provincia, lo scontro con uno sceriffo corrotto e brutale, l'amicizia virile, i contrasti padre-figlio anche nel mondo criminale: film ironico, divertente, catastrofico e abbastanza raffinato". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 30 novembre 2001)
"Se rimpiangete che nel cinema Usa rimpinzato di divismo e di effetti speciali ci sia poco spazio per un 'noir', sporco, povero, ironico ma anche duro, dove i personaggi contano più delle star e l'intreccio non è un pretesto per una serie di scene ad effetto ma per un'avventura esistenziale, date un'occhiata a 'Compagnie Pericolose' (...) Un nostalgico tributo a un mondo che non c'è più o che forse abbiamo solo sognato, al cinema. Bei ruoli di fianco per Malkovich e Dennis Hopper". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 30 novembre 2001)
"La ragione del film è nella crisi dei criminali in erba di fronte alla punizione dei padri, un meccanismo che sta alla radice della continuità e dell'eredità della 'famiglia' mafiosa (...) Primeggia a picchiare duro Vin Diesel, che va lento ma inesorabile come il suo cognome a risolvere tutto. Il complotto all'interno della famiglia invece riduce la novità. Semplice e potabile. A tratti divertente". (Silvio Danese, 'Il giorno', 30 novembre 2001).