COME PERSI LA GUERRA

ITALIA 1947
Leo, compiuto il servizio militare, va dal cappellaio, per scambiare finalmente con un cappello borghese, la sua bustina. Ma la radio l'avverte che l'Italia ha dichiarato guerra all'Etiopia e che la sua classe è richiamata. Ed ecco cominciare l'odissea del povero soldato, costretto a combattere in Etiopia, in Spagna, di nuovo in Africa, in Russia. Eccolo in Italia, messo a far la guardia ad un crocevia. Fedele alla consegna, il bravo soldato intima l'alt agli alleati tedeschi; ma giungono gli americani, i tedeschi scappano e Leo vien fatto prigioniero. Spera di aver trovato finalmente il riposo: è una breve illusione. Contro la sua volontà, il prigioniero si trova trasformato in cobelligerante. Una breve parentesi di riposo in casa della madrina di guerra è interrotta dall'arrivo dei tedeschi, dai quali sta per essere fucilato, quando il nome, preso a prestito da un eroico compagno, lo salva. Ed eccolo trasformato in nazista. Finalmente la resa tedesca viene a metter fine ai suoi guai; ma che fare ora? Per vivere, deve vestire ancora una volta una uniforme, quella pacifica e umanitaria di pompiere!
SCHEDA FILM

Regia: Carlo Borghesio

Attori: Carlo Campanini - Capitano Tedesco, Fritz Marlat - Un Soldato Tedesco, Marco Tulli - Ufficiale Tedesco, Nando Bruno - Checco, Nunzio Filogamo - Il Venditore Di Cappelli, Vera Carmi - Gemma, Erminio Macario - Leo Bianchetti, Folco Lulli - Ufficiale Americano Sul Ponte, Piero Lulli - Ufficiale Tedesco Sul Ponte

Soggetto: Leo Benvenuti, Carlo Borghesio, Marcello Giannini

Sceneggiatura: Aldo De Benedetti, Tullio Pinelli, Steno , Leo Benvenuti, Carlo Borghesio, Mario Amendola, Mario Monicelli

Fotografia: Aldo Tonti

Musiche: Nino Rota

Montaggio: Rolando Benedetti

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: COMICO COMMEDIA

Produzione: LUIGI ROVERE PER LUX - RDL

Distribuzione: LUX FILM

NOTE
- AIUTO REGISTA: LEO BENVENUTI.
CRITICA
"[...] i risultati furono soprattutto degni d'interesse in "Come persi la guerra", che portava sullo schermo i sentimenti antieroici, la stanchezza per le troppe uniformi troppo a lungo indossate negli interminabili anni di guerra [...]". (V. Spinazzola, "Cinema e Pubblico-Lo spettacolo filmico in Italia 1945-1965").