Mac Brown, un ricco industriale implicato in loschi traffici, viene misteriosamente ucciso in una strada di New York. Considerati i rapporti della vittima con una potente organizzazione implicata nel traffico di stupefacenti, le indagini vengono affidate al capitano Frank Berin del "Narcotic Bureau". Con la collaborazione di alcuni informatori, Berin riesce ad introdursi negli ambienti dei drogati e può quindi risalire agli abituali fornitori di stupefacenti. Dopo essere sfuggito a numerosi attentati, Berin riesce ad individuare le persone che sono a capo della misteriosa organizzazione e ad interromperne l'attività. L'assassino di Mac Brown resta però sconosciuto anche dopo la conclusione dell'inchiesta. In realtà, il delitto è stato messo in atto dallo stesso Berin, il quale, per riabilitarsi da uno smacco subito in precedenza, è riuscito in tal modo a riprendere in mano le indagini sull'organizzazione dei trafficanti di droga.
SCHEDA FILM
Regia: Piero Zuffi
Attori: Michael Reardon - Frank Berin, Barbara Bouchet - Monica Brown, Carmelo Bene - Billy Desco, Susanna Martinková - Fanny, la cieca, Isa Miranda - Tenutaria del bordello, Eduardo Ciannelli - Parker, David Groh - Don Carbo, Vittorio Duse - Mac Brown, Ugo Fangareggi - Un hippie, Nello Pazzafini - Un poliziotto, John Mazzadra, Frank Gonzales, Richard Stenta, Tony Brandt, John Frederick, Benny Stevens, Emilio Delle Piane, Giuseppe Addobbati, Ben Sanders, Ileana Rigano, Victoria Zinny, Vladimiro Tuicovich
Soggetto: Piero Zuffi
Sceneggiatura: Piero Zuffi, Ennio Flaiano - collaborazione
Fotografia: Pasqualino De Santis, Mario Cimini - operatore
Musiche: Piero Piccioni
Montaggio: Franco Arcalli
Scenografia: Piero Zuffi
Arredamento: Francesco Cuppini
Effetti: Silvio Braconi, Aldo Frollini
Durata: 104
Colore: C
Genere: GIALLO
Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR
Produzione: ROBERTO LOYOLA PER R. LOYOLA CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: INDIPENDENTI REGIONALI (1970)
CRITICA
"Un film dall'intreccio piuttosto aggrovigliato, privo di un'adeguata carica di suspense e animato da personaggi sommariamente delineati." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 69, 1970)
"Insomma 'Colpo rovente' pesca nel torbido con varie crudezze (...) che mostrano (...) il destino dei drogati e molte ambiguità sia di contenuto che di intreccio. Grande sfoggio di paesaggi e preziosismi fotografici." (Domenico Meccoli, 'Epoca', 12 aprile 1970)