Johnny è un giornalista radiofonico molto preso da un progetto di lavoro che lo porta in giro per l'America a intervistare i bambini sul futuro incerto del nostro mondo. Sua sorella Viv gli chiede di badare a suo figlio di 8 anni Jesse, mentre lei si occupa del padre del bambino, che ha problemi mentali. Johnny si trova a legare con il nipote in una maniera che mai avrebbe previsto, portandolo con sé in un viaggio da Los Angeles a New York e New Orleans.
SCHEDA FILM
Regia: Mike Mills
Attori: Joaquin Phoenix - Johnny, Gaby Hoffmann - Viv, Woody Norman - Jesse, Molly Webster - Roxanne, Jaboukie Young-White - Fern, Scoot McNairy - Paul, Deborah Strang - Carol, Sunni Patterson - Sunni, Jenny Eliscu - Cameriera, Mary Passeri - Infermiera, Brandon Rush - Infermiere, Brey'on Shaw - Bre'yon, Keisuke Hoashi - Dottor Hara, Gita Reddy - Dottoressa Rao
Sceneggiatura: Mike Mills
Fotografia: Robbie Ryan
Musiche: Bryce Dessner, Arron Dessner
Montaggio: Jennifer Vecchiarello
Scenografia: Katie Byron
Costumi: Katina Danabassis
Durata: 108
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Produzione: CHELSEA BARNARD, LILA YACOUB, ANDREA LONACRE-WHITE PER A24
Distribuzione: NOTORIOUS PICTURES (2022)
Data uscita: 2022-04-07
TRAILER
NOTE
- SELEZIONE UFFICIALE ALLA XVI FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2021).
CRITICA
"'C' mon c' mon' , come dire dai, avanti, vieni, è la storia impressionista, quasi una favola malinconica sulla nascita di un'amicizia tra Johnny, giornalista radiofonico di New York che registra i pensieri dei ragazzi del futuro, e il nipote Jesse, 8 anni, adorabile ex aequo insopportabile, figlio della sorella impegnata col marito bisognoso di cure psichiatriche. Resta così (...) Joaquin Phoenix, che da Los Angeles porta il bambino in giro nel grande Paese (...). È per entrambi un viaggio iniziatico fatto di stop and go, slanci di affetto e ripulsione, due età che si mescolano e si interrogano lungo i panorami umani di una stupenda America bianca e nera ripresa da Robbie Ryan. La costruzione del rapporto non è facile, lo zio ha i suoi problemi e il nipotino ha qualche ossessione, ha una speciale sensibilità che lo porta a tristi fantasie. Mike Mills, regista sceneggiatore indie, mescola bene le voci preoccupate degli intervistati alla precoce sofferenza del ragazzo (...) sotto il segno di condivise nevrosi e rassegnazioni. In un colpo solo il racconto mescola parentele e affinità elettive, un adulto e un bambino che si dividono ruoli e pulsioni, dentro una voglia di tenerezza collettiva che incerotta lo stupore quotidiano della vita, una partecipazione minimalista alle prove di un nuovo affetto che richiede alla fine una doppia diagnosi edipica." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 07 aprile 2022)
"Girato in argenteo bianco e nero e popolato di bambini non attori catturati dall'obbiettivo mentre fantasiosamente improvvisano risposte a domande più grosse di loro («Che cosa ti rende felice?», «Quando pensi al futuro come lo vedi?»), 'C' mon c' mon' sprizza un'intenzione da documentario, resa possibile anche dalla presenza centrale di Joaquin Phoenix, il cui mix di calore e imprevedibilità porta un'empatia naturale a qualsiasi film. Jesse (Woody Norman) è un bambino taciturno e sensibile, già ferito dalle inspiegabili crisi del papà. Le prime fasi del rapporto con lo zio - che Jesse manipola in modo da farsi portare a New York - non sono facilissime. John (Phoenix) è uno scapolo barbuto, spettinato e senza figli e -sembra con problemi suoi di cui non sappiamo molto. La connection immediata, reale, che stabilisce con i bimbi che intervista, non si traduce nel più complicato quotidiano con il nipote. Il loro passo a due tra le strade di Manhattan evoca classici del genere «uomo più bambino»,, dal neorealismo di 'Ladri di biciclette' a 'Kramer contro Kramer' (...). In superficie, 'C' mon c' mon' sembra rilassare un po' quel controllo, ma nella realtà Mills non lascia mai che le cose prendano il volo, si «sporchino» di inatteso. E, mentre, con il procedere del film, la relazione tre Jesse e John si fa migliore e più profonda, lo script crea un teorema per cui anche quella con Viv (la madre) si cura a distanza. Il tutto in mood un po' lezioso e prevedibile, senza mai scavare abbastanza." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 07 aprile 2022)