A Teheran nel 1990 il giornalista Hassan Farazmand si reca in taxi con due militari per documentare l'arresto di Ali Sabzian, un giovane che si è fatto passare per il celebre regista Mohsen Makhmalbaf per introdursi nella vita quotidiana della famiglia Ahankhah. A corto di soldi, Hassan deve chiedere un prestito per far accompagnare alla prigione Sabzian ed è costretto a cercare disperatamente un registratore per intervistarlo, Nel carcere dove è rinchiuso da 21 giorni, Sabzian confida il suo amore per il cinema di Makhmalbaf, e soprattutto per il suo film "I ciclisti". Nell'udienza Sabzian narra del suo amore fin da bambino per il cinema, la sua adorazione per il famoso regista, la sua povertà, la frustrazione di non aver mai potuto girare un film. Narra di come ha inviato tutta la famiglia al cinema a vedere il "suo" film "Il ciclista" e come l'ha seguito di nascosto, di come si è giustificato davanti ad una foto del vero regista su una rivista adducendo la scusa che la foto lo ritraeva da giovane, del suo matrimonio fallito dopo sette anni, con i due figli affidati alla madre, presente in aula, le difficoltà economiche appena compensate dai lavori saltuari. Makhmalbaf è divenuto una sorta di cantore della sua miseria morale e materiale, ed impersonarlo è stato per lui come liberarsi dai giogo delle avversità. Visto che non ha precedenti penali e chiede sinceramente perdono alla famiglia ingannata, il giudice intercede per lui, ed anche la madre supplica la Corte e la parte lesa di essere indulgenti. Il perdono è ottenuto, e sarà il regista Makhmalbaf in persona, avvertito della cosa, a portare sulla sua motocicletta Sabzian dagli Ahankhah con dei fiori rossi per una visita di riconciliazione.
SCHEDA FILM
Regia: Abbas Kiarostami
Attori: Abolfazl Ahnkhah - Se stesso, Hassan Farazmand - Reporter, Hushang Shahai - Tassista, Hossein (Ali) Sabzian, Mohsen Makhmalbaf - Se stesso
Sceneggiatura: Abbas Kiarostami
Fotografia: Ali-Reza Zarindast
Montaggio: Abbas Kiarostami
Durata: 85
Colore: C
Genere: METAFORA
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: A.R. ZANN
Distribuzione: CADMO FILM 1994 - CECCHI GORI HOME VIDEO (GLI ORI)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO FEBBRAIO 1994.
- PREMIO ROBERTO ROSSELLINI AD ABBAS KIAROSTAMI AL FESTIVAL DI CANNES 1992.
CRITICA
"Ricostruzione di un fatto realmente accaduto, con i veri protagonisti, serve di pretesto al regista per giocare a fare del documentario con la finzione e della finzione con il documentario. L'arringa in tribunale è in difesa del diritto alla finzione."