La 17enne Jenny sogna di diventare campionessa di nuoto sincronizzato, ma la sua vita spensierata di adolescente a Ostia viene scossa dall'improvvisa morte della madre. Insieme al padre Alfio - depresso e disoccupato - e al fratellino Fabrizio, la ragazza è infatti costretta a trasferirsi in un paesino di poche anime nel cuore della Maiella, ospiti nella vecchia baita di montagna dello zio Todino, dove Jenny è ben presto costretta a farsi carico della famiglia. Trova lavoro come cameriera all'hotel Splendor e dovendosi occupare anche di suo fratello, Jenny vede il proprio sogno allontanarsi ogni giorno di più. A darle gioia sono i momenti rubati di notte in cui si allena di nascosto nella piscina dell'hotel e la relazione nata con Ivan, il custode dell'albergo. Il volgere degli eventi la farà tornare a Ostia, ma una volta giunta davanti alla sua vecchia piscina, osservando le compagne allenarsi, inizierà a domandarsi se appartiene ancora a quel mondo...
SCHEDA FILM
Regia: Lamberto Sanfelice
Attori: Sara Serraiocco - Jenny, Ivan Franek - Ivan, Giorgio Colangeli - Tondino, Anatol Sassi - Fabrizio, Andrea Vergoni - Alfio, Chiara Romano - Flavia, Pina Bellano - Franca, Piera Degli Esposti - Preside, Mario Massari - Padre Luigi, Anna Preda Anisoara - Doina, Sofia Ranalli - Dolly, Guido Maiorano - Direttore albergo, Andrea D'Aurelio - Don Francesco, Maria Antonietta Bafile - Bidella
Soggetto: Lamberto Sanfelice
Sceneggiatura: Lamberto Sanfelice, Elisa Amoruso
Fotografia: Michele Paradisi
Montaggio: Andrea Maguolo
Scenografia: Daniele Frabetti
Costumi: Francesca Di Giuliano
Suono: Angelo Bonanni - presa diretta, Stefano Grosso - montaggio, Marzia Cordò - montaggio
Durata: 94
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: DCP
Produzione: DAMIANO TICCONI E GINEVRA ELKANN PER ANG FILM E ASMARA FILMS
Distribuzione: GOOD FILMS
Data uscita: 2015-03-12
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SUPPORTO DI: MIBACT-DGC, RAI CINEMA, BANCA DEL FUCINO, REGIONE LAZIO.
- IN CONCORSO AL 65 FESTIVAL DI BERLINO (2015) NELLA SEZIONE 'GENERATION 14PLUS'.
- LAMBERTO SANFELICE È STATO CANDIDATO AL DAVID DI DONATELLO 2015 COME MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE.
CRITICA
"Storia di sfumature e atmosfere, sulle spalle della assai intonata Sara Serraiocco cui spetta vivere il passaggio epocale dell'adolescenza. Insoliti panorami, ma il rapporto familiare rimanda a 'Sister' di Ursula Meier, con qualche punto e virgola all'italiana: Chiesa e Famiglia, dimenticate quando appare in piscina Ivan Franek. Anche se è davvero tutta colpa della società, il regista, con uno script sotto tono, la butta, nell'evoluzione psicosomatica quotidiana e nella conquista di una solitudine non di breve scadenza." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 12 marzo 2015)
"L'esordio per Lamberto Sanfelice, quarantenne romano, è stato di quelli fortunati; (...) Un po' romanzo di formazione, un po' fiaba nera di cui prende gli archetipi che fanno paura a tutti i ragazzini come la perdita dei genitori, 'Cloro' sembra ispirarsi alla lezione dei primi Dardenne, macchina da presa appiccicata ai corpi, sempre un po' sporchi, sgualciti, specie quello della giovane protagonista, Jennifer (Sara Serraiocco vista come cieca in 'Salvo') anche se dei fratelli belgi il regista non ha l'implacabilità spiazzante. E un po' a quei film indie americani immersi in un paesaggio che sembra narrare anch'esso una lotta come quella vissuta dai personaggi. (...) energia è quello che manca nel film di Sanfelice, i cui personaggi finiscono con apparire come delle figurine che seguono un itinerario predeterminato. Tutto deve rispondere a qualcosa, tutto è già scritto e gli scarti del corpo, quello della giovane protagonista, che cerca imbizzarrito le risposte al suo dolore, suonano sempre vuoti. C'è poco corpo in 'Cloro', nonostante le intenzioni dichiarate da una narratività che invece, appunto, si affida soprattutto alla scrittura. Chiudendo i corpi nelle gabbie del prevedibile, nei guizzi troppo ordinati di figurazioni esistenziali la cui temperatura è fatta da immagini quasi da repertorio (...) senza libertà e soprattutto senza un guizzo viscerale." (Cristina Piccino, 'Il manifesto', 12 marzo 2015)
"(...) opera prima non disprezzabile, ma ancor più perfettibile. Sara Serraiocco ('Salvo') ce la mette tutta, la fotografia di Michele Paradisi ha fascino, la regia trova inquadrature adesive ed esaltanti, ma la sceneggiatura? Stantia, senza reale evoluzione dei caratteri e (romanzo di) formazione, piena dei tòpoi ritriti del cinema nostro attuale, dal nuoto sincronizzato allo slavo reduce di guerra rintanato sui monti. Dove li avevamo già stravisti? Yawn..." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 12 marzo 2015)
"(...) una storia amara sullo sradicamento e sulla solitudine, dallo svolgimento compatto, percorso da un filo di tristezza e di angoscia. (...) Riflessione sulle conseguenze delle svolte del destino, sulla precoce, ma ineludibile, assunzione di responsabilità e sulla incancellabile permanenza degli affetti primari, «Cloro» è un asciutto racconto di formazione, di educazione alla vita, della crescita come donna di Jenny: del suo passaggio dalla giovinezza (la piscina) all'età adulta (il mare delle immagini finali). Un racconto, in cui si susseguono, in inquadrature con precise notazioni realistiche, immagini suggestive del maestoso paesaggio montuoso e altre illuminanti, quelle interiori dei personaggi, soprattutto di Jenny: la cinepresa, come nei film dei belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne («Rosetta», in particolare), si incolla a loro, ne coglie le minime reazioni emotive, ne vivifica i silenzi, ne ferma gli sguardi, ne registra gli scarni dialoghi, ne illustra il dramma, scaturito dagli effetti di un tormentato contesto socioeconomico." (Achille Frezzato, 'L'Eco di Bergamo', 15 marzo 2015)