Ciao Nì!

ITALIA 1979
Renato Zero è impegnato in uno show nel corso del quale presenta le sue canzoni di maggior successo. Ma, prima dell'esibizione, gli viene recapitato un minaccioso biglietto: "Ti ucciderò alle prime luci della ribalta", firmato "Ciao Ni'!". Durante gli intervalli dello spettacolo, Renato cerca di scoprire il misterioso nemico che potrebbe nascondersi tra i suoi collaboratori. Sarà il manager Dollaro? O Mignolo, il muto, oppure Super-Io, il suo psicanalista personale o ancora Zucchero, la fedele vecchietta guardarobiera? Renato sospetta anche di Casablanca, un nano; e dello Scienziato Nero, un mr. Hyde bramoso di rubargli il segreto della perfetta fusione dei due sessi in una sola persona. Guidato dallo psicanalista, pensa anche ai genitori, che lo accusano di "narcisismo" brandendo il Crocifisso-coltello. Alla fine Renato scopre che Ciao Ni' è la propria "normalità", decisa a punirlo per essersi fatto un "polimorfo perverso". Non resta che rompere lo specchio che gli sta davanti, per annientare il nemico...
SCHEDA FILM

Regia: Paolo Poeti

Attori: Renato Zero - Se stesso, Renzo Rinaldi - Super Io, Nerina Montagnani - Zucchero, Carlo Monni - Dollaro, Franco Garofalo - Scienziato, Guerrino Crivello - Mignolo, Elio Bertolotti - Padre di Renato, Rita Di Lernia - Madre di Renato, Paolo Rovesti - Sergente, Mauro Vestri - Giornalista, Victoria Zinny - Suora, Marco Girondino - Renato bambino

Soggetto: Renato Zero, Paolo Poeti

Sceneggiatura: Giorgio Basile

Fotografia: Sergio Salvati

Musiche: Massimo Buzzi, Piero Pintucci, Alessandro Centofanti, Mario Scotti

Montaggio: Ornella Micheli

Scenografia: Uberto Bertacca

Costumi: Uberto Bertacca

Aiuto regia: Neri Parenti

Durata: 92

Colore: C

Genere: MUSICALE COMMEDIA

Specifiche tecniche: TELECOLOR, FUTURSOUND

Produzione: RIZZOLI FILM

Distribuzione: CINERIZ

CRITICA
"Come nei prodotti cinematografici basati sulle prestazioni canore di un personaggio, pop-star, il film è essenzialmente uno show musicale ripreso dal vivo di uno o più spettacoli: e il regista guida luci e cinepresa in modo da evidenziare gli atteggiamenti istrionici del cantante nonché le ambiguità della fisionomia con cui Renato Zero è solito presentarsi. I siparietti, oltre alla funzione di raccordo e di distensione (indispensabile a causa della prorompenza sonora dei canti), vorrebbero essere una indagine sulla natura del 'fenomeno' di bisessualità del cantautore. Il risultato cinematografico può piacere o dispiacere a seconda dei giudizi personali sulla musica di Renato Zero; il film però non manca di spunti originali e di sprazzi genialoidi." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 86, 1979)