Renato Zero è impegnato in uno show nel corso del quale presenta le sue canzoni di maggior successo. Ma, prima dell'esibizione, gli viene recapitato un minaccioso biglietto: "Ti ucciderò alle prime luci della ribalta", firmato "Ciao Ni'!". Durante gli intervalli dello spettacolo, Renato cerca di scoprire il misterioso nemico che potrebbe nascondersi tra i suoi collaboratori. Sarà il manager Dollaro? O Mignolo, il muto, oppure Super-Io, il suo psicanalista personale o ancora Zucchero, la fedele vecchietta guardarobiera? Renato sospetta anche di Casablanca, un nano; e dello Scienziato Nero, un mr. Hyde bramoso di rubargli il segreto della perfetta fusione dei due sessi in una sola persona. Guidato dallo psicanalista, pensa anche ai genitori, che lo accusano di "narcisismo" brandendo il Crocifisso-coltello. Alla fine Renato scopre che Ciao Ni' è la propria "normalità", decisa a punirlo per essersi fatto un "polimorfo perverso". Non resta che rompere lo specchio che gli sta davanti, per annientare il nemico...
SCHEDA FILM
Regia: Paolo Poeti
Attori: Renato Zero - Se stesso, Renzo Rinaldi - Super Io, Nerina Montagnani - Zucchero, Carlo Monni - Dollaro, Franco Garofalo - Scienziato, Guerrino Crivello - Mignolo, Elio Bertolotti - Padre di Renato, Rita Di Lernia - Madre di Renato, Paolo Rovesti - Sergente, Mauro Vestri - Giornalista, Victoria Zinny - Suora, Marco Girondino - Renato bambino
Soggetto: Renato Zero, Paolo Poeti
Sceneggiatura: Giorgio Basile
Fotografia: Sergio Salvati
Musiche: Massimo Buzzi, Piero Pintucci, Alessandro Centofanti, Mario Scotti
Montaggio: Ornella Micheli
Scenografia: Uberto Bertacca
Costumi: Uberto Bertacca
Aiuto regia: Neri Parenti
Durata: 92
Colore: C
Genere: MUSICALE COMMEDIA
Specifiche tecniche: TELECOLOR, FUTURSOUND
Produzione: RIZZOLI FILM
Distribuzione: CINERIZ
CRITICA
"Come nei prodotti cinematografici basati sulle prestazioni canore di un personaggio, pop-star, il film è essenzialmente uno show musicale ripreso dal vivo di uno o più spettacoli: e il regista guida luci e cinepresa in modo da evidenziare gli atteggiamenti istrionici del cantante nonché le ambiguità della fisionomia con cui Renato Zero è solito presentarsi. I siparietti, oltre alla funzione di raccordo e di distensione (indispensabile a causa della prorompenza sonora dei canti), vorrebbero essere una indagine sulla natura del 'fenomeno' di bisessualità del cantautore. Il risultato cinematografico può piacere o dispiacere a seconda dei giudizi personali sulla musica di Renato Zero; il film però non manca di spunti originali e di sprazzi genialoidi." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 86, 1979)