Charlie, sceneggiatore hollywoodiano famoso soprattutto per le sue numerose relazioni sentimentali anche con donne sposate, viene ucciso in circostanze misteriose. George Wellington Tracy, amico da sempre di Charlie, viene nominato suo esecutore testamentario e deve vedersela con un fatto straordinario. Pochi giorni dopo la morte di Charlie arriva a casa sua Virginia, una ragazza bellissima che sostiene che Charlie si sia reincarnato in lei. La ragazza sembra essere a conoscenza di molti segreti di Charlie e, dopo aver contattato molte delle sue ex amanti, spilla loro grosse somme di denaro per tenere nascosta la verità. Arricchitasi velocemente, Virginia viene uccisa anche lei in un modo simile a Charlie. Che farà George quando si vedrà arrivare a casa un'altra splendida ragazza con un cane che sostiene di essere l'ennesima reincarnazione di Charlie?
SCHEDA FILM
Regia: Vincente Minnelli
Attori: Tony Curtis - George Wellington Tracy, Debbie Reynolds - Charlie Sorel/Virginia Mason, Pat Boone - Bruce Minton, Joanna Barnes - Janie Highland, Ellen Burstyn - Franny Salzman, Laura Devon - Rusty Sartori, Martin Gabel - Morton Craft, Roger C. Carmel - Ispettore, Harry Madden - Charles Sorel, Myrna Hansen - Starlet, Walter Matthau - Sir Leopold Sartori, Sidney Guilaroff - Proprietario del salone di bellezza
Soggetto: George Axelrod - testo teatrale
Sceneggiatura: Harry Kurnitz
Fotografia: Milton R. Krasner
Musiche: André Previn
Montaggio: John W. Holmes
Scenografia: Richard Day, Jack Martin Smith
Arredamento: F. Keogh Gleason, Walter M. Scott
Costumi: Helen Rose
Effetti: L.B. Abbott, Emil Kosa Jr.
Altri titoli:
Adiós, Charlie
Au revoir Charlie
Durata: 117
Colore: C
Genere: ROMANTICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35), CINEMASCOPE, DE LUXE
Tratto da: testo teatrale di George Axelrod
Produzione: DAVID WEISBART PER VENICE PRODUCTIONS
Distribuzione: DEAR FOX
CRITICA
"La vicenda, paradossale ed originale, è raccontata con brio e trovate sufficientemente gustose, anche se talvolta il tono del racconto accusa qualche stanchezza e si ricorre ad espedienti narrativi piuttosto consueti. Dignitosa l'interpretazione." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 57, 1965)