Vic Morono, boss del "Club dei 4 Assi" nella Chicago del 1932, è in perenne conflitto con la gang di Chico Hamilton per motivi di competenze territoriali. Quando gli uomini di Vic distruggono un carico di alcolici, Chico risponde facendo un'irruzione nel Club dell'avversario e rapinando tutti i clienti presenti. In seguito, poiché Vic si è assicurata la presenza nel suo locale di Lori Robers, una giovane e promettente cantante, Chico cerca in ogni modo di togliergliela e riesce a comperarla. A Vic non rimane che farla saltare in aria. Le loro azioni criminali, le tattiche e le paci temporanee si svolgono sotto gli occhi indifferenti di una polizia corrotta e di Russ Timmons, un giornalista che Vic ha assunto affinché scriva la sua biografia. Gli scontri, tuttavia, divengono sempre più feroci e minano la fedeltà dei banditi delle due gangs. Alla fine Vic ha la meglio e uccide Chico, ma subito dopo, poiché non si fida più di nessuno, elimina o allontana i propri uomini, compreso suo fratello. Rimane solo: anche Russ, infatti, lo abbandona per mettersi con la sua ex fidanzata, Wendy.
SCHEDA FILM
Regia: William H. Bushnell
Attori: Jack Palance - Vic Morono, il boss, Carol Lynley - Wendy Rittenhouse, Warren Berlinger - Chico Hamilton, Adam Roarke - Russ Timmons, Gianni Russo - Chip Morono, H.B. Haggerty - Mickey Navarro, Johnny Haymer - Ben Arlen, Martin Kove - Smokey Ross, Cherie Latimer - Dolly Morono, E.J. Peaker - Lori Rogers, Damon Douglas - Buroughs, Ben Frommer - George, Mickey Morton - Book, Robert Deman - Blade, Sierra Bandit - Flame, Jack O'Leary - Bull
Soggetto: Don Martin
Sceneggiatura: Lester Franklin
Fotografia: Stephen M. Katz
Musiche: Ken Wannberg
Montaggio: Aaron Stell
Scenografia: Jackson De Govia
Costumi: Jodie Lynn Tillen
Effetti: Roger George
Durata: 90
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, DE LUXE, EASTMANCOLOR
Produzione: MENAHEM GOLAN, YORAM GLOBUS PER AMERIEURO PICTURES CORP.
Distribuzione: REGIONALE
CRITICA
"Il film ha un avvio abbastanza felice, contrassegnato da disegni e didascalie da 'fumetti' che servono tanto a immettere un tocco di umorismo nel ritrito susseguirsi di azioni banditesche, quanto a satireggiare i tronfi 'eroi' della Chicago rovente. Troppo presto, però, comicità e ironia scompaiono per dare ampio spazio a scene di violenza troppo accentuata nonché ad atteggiamenti dei personaggi che acquistano toni troppo equivoci quando declamano presunte 'etiche banditesche'." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 79, 1975)