Camille è un'attrice di teatro che ha lasciato la Francia per andare a vivere in Italia. Dopo cinque anni ritorna in patria con il suo compagno Ugo e una nuova troupe per mettere in scena una commedia di Pirandello. Durante la tournée, Camille si trova a fare i conti con il suo passato mentre Ugo va alla ricerca di un misterioso manoscritto di Goldoni.
SCHEDA FILM
Regia: Jacques Rivette
Attori: Jeanne Balibar - Camille, Hélène de Fougerolles - Do, Sergio Castellitto - Ugo, Jacques Bonnaffé - Pierre, Bruno Todeschini - Arthur, Marianne Basler - Sonia, Catherine Rouvel - Madame Desprez, Claude Berri - Libraio, Attilio Cucari - Salter, Bettina Kee - Mop, Luciana Castellucci - Lena, Fausto Maria Sciarappa - Silvio, Fosco Perinti - Amministratore, Valeria Cavalli - Ines, Paola Andrea - Donna matta, Wouter Zoon - Dottore, Christiana Visentin - Pamina, Emanuele Vacca - Salesio, Arturo Armone Caruso - Bruno
Soggetto: Luigi Pirandello
Sceneggiatura: Christine Laurent, Pascal Bonitzer, Jacques Rivette
Fotografia: William Lubtchansky
Musiche: Peggy Lee
Montaggio: Nicole Lubtchansky
Scenografia: Emmanuel de Chauvigny
Costumi: Laurence Struz, Christine Laurent - costumi di 'Come tu mi vuoi'
Durata: 154
Colore: C
Genere: PSICOLOGICO
Specifiche tecniche: 35 MM, 1.85 - DTS STEREO
Tratto da: "Come tu mi vuoi" di Luigi Pirandello
Produzione: PIERRE GRISE PRODUCTIONS, FRANCE 2 CINEMA, VM PRODUCTIONS, MIKADO FILMS, KINOWELT, CANAL+, COFIMAGES 12, GIMAGES, CNC, EURIMAGES, PROCIREP
Distribuzione: MIKADO (2002)
Data uscita: 2002-05-10
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL FESTIVAL DI CANNES 2001.
CRITICA
"Anche se ha passato la settantina, Rivette conserva, come i suoi coetanei Alain Resnais e Eric Rohmer, una capacità di rappresentare il gioco dei sentimenti e dell'erotismo che molti registi giovani avrebbero ragione d'invidiargli". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 17 maggio 2001)
"'Chi lo sa?' è il più aereo, il più divertente, il più immediato dei 17 film di Jacques Rivette, severo e appartato padre fondatore della Nouvelle Vague. Che qui si cimenta nei giochi dell'amore e del caso con l'eterno 'esprit de finesse' francese. E con un'allegria, un ottimismo, un'effervescenza nuovi. Pur restando fedele al suo detto: 'Mi piace che ogni mio film sia un'avventura, per quelli che lo fanno e per quelli che lo vedranno'. Altra buona notizia: questo irresistibile gioco di specchi tra Italia e Francia esce sottotitolato". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 10 maggio 2002)
"Jacques Rivette, gran maestro della Nouvelle Vague, oggi ha settantatre anni e non ha perduto alcuna vitalità, alcun entusiasmo: una strana ansia di perfezione ricercata e raggiunta pervade 'Chi lo sa?', commedia perfetta, incantevole, spiritosa, intelligente e un poco troppo lunga (oltre due ore e mezza)". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 12 maggio 2002)
"Nel gran film di Jacques Rivette 'Chi lo sa?', il matrimonio tra cinema e teatro viene celebrato con una leggerezza da Renoir, un'allegria, una profonda complicità, un gusto della parola rohmeriano, come rare volte è accaduto. In uno schema ad equivoci che sembra Marivaux, ma anche Goldoni nel finale che ridistribuisce i sentimenti, il film palleggia in un dialogo superficialmente profondo realtà e finzione, come in un gioco delle parti collettivo. Come andrà a finire non si sa, ma l'unica musica che si sente è, non a caso, 'Senza fine'. L'intelligenza dell'impianto narrativo, il ritmo interiore così variopinto, il divertimento di curiosare nelle vite altrui, lo spirito bizzarro dei teatranti, quello spostarsi dalle battute di una commedia dalla doppia identità alle altre doppiezze della vita, è di una grazia senza confini. Ci sono sì gli intellettualismi da nouvelle vague, ma con la densità di una esperienza umana compiuta e restituita nell'amore per lo spettacolo. La bravura di Castellitto è fuori discussione, tocca mille tasti, non ne sbaglia uno, ma la lode comprende tutta la straordinaria compagnia". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 11 maggio 2002)