A Rotterdam, alla fine degli anni Venti, Jacob Katadreuffe, giovane avvocato praticante, viene arrestato, nonostante si proclami innocente, dopo che uno dei più potenti amministratori della città, Dreverhaven, è stato trovato assassinato. Interrogato, Jacob va indietro con la memoria alla propria infanzia. Lui è il figlio illegittimo di Joba e di Dreverhaven, nella casa del quale lei era domestica e che si è sempre rifiutata di sposare.. Cresciuto in povertà e con una madre sempre chiusa nel silenzio, Jacob ha tuttavia sentito una forte ambizione a crescere e migliorarsi. Ottenuto un prestito, acquista una tabaccheria ma l'affare fallisce e lui è costretto alla bancarotta e deve affrontare un processo per debiti. Mostrando una inaspettata conoscenza della lingua inglese, si fa assumere in uno studio legale, dove comincia a lavorare in sordina ma ben presto si fa apprezzare e studia anche per diventare avvocato. Quando scopre che Dreverhaven presiede la banca che gli ha concesso il prestito, capisce di essere il bersaglio di un forte desiderio di rovina e distruzione. Non riesce a dichiarare il proprio amore a Lorna, giovane segretaria, vede morire la madre e ha, infine, uno scontro col padre, che si risolve con la morte violenta del vecchio che però, in una lettera, lo riconosce finalmente come figlio. Lui ha voluto morire, ma oggi Jacob vive ancora nel ricordo contrastato di questo tormentato rapporto col padre.
SCHEDA FILM
Regia: Mike van Diem
Attori: Fedja van Huêt - Jacob, Jan Decleir - Dreverhaven, Betty Schuurman - Joba, Victor Löw - De Gankelaar, Tamar van den Dop - Lorna, Frans Vorstman - Ispettore De Bree, Hans Kesting - Ian, Bernhard Droog, Fred Goessens, Pavlik Jansen Op Te Harr, Lou Landre', Jasper Gottlieb, Mark Gottlieb
Soggetto: Ferdinand Bordewijk - racconto e romanzo
Sceneggiatura: Mike van Diem, Laurens Geels, Ruud Van Megen
Fotografia: Rogier Stoffers
Musiche: Het Paleis Van Boem
Montaggio: Jessica De Koning
Scenografia: Alfred Schaaf, Rikke Jelier
Costumi: Jany Temime
Effetti: Hans Voors
Durata: 124
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: racconto "Dreverhaven en Katadreuffe" e romanzo "Karakter" di F. Bordewijk
Produzione: LAURENS GEELS
Distribuzione: FILMAURO (1998)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1998
CRITICA
"Se si supera il fastidio per la narrazione in flashback, durante un interrogatorio della magistratura, e se si crede che i giovani comunisti di una volta fossero belli, poveri e idealisti, perseguitati da una polizia a grilletto facile, 'Character' può piacere. Ma è difficile perdonargli l'arruffianamento - efficace: gli è valso l'Oscar - di usare l'inglese imparato e parlato dal protagonista come mezzo di promozione sociale". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 12 ottobre 1998)
"Premiato con l'Oscar per il miglior film straniero tratto dall'omonima opera letteraria di Ferdinand Bordewijk Character è un film impetuoso, perverso, morboso, masochista, niente affatto minimale, strutturato come un lungo flashback e sorretto da un tono romanzesco (addirittura dickensiano), di tanto in tanto visionario ed espressionista, altre volte agile, dinamico e quasi spielberghiano. Dietro l'impeccabile, fattura formale (un po' ricercata e da primo della classe) si nasconde tuttavia una parabola spietata contro il 'way of life' nordico e puritano, la meritocrazia, la concezione della famiglia che gli attori interpretano alla grande con una recitazione straniata e compulsiva, a cominciare dal protagonista Fedja vari Huet e dal cattivo papà, l'attore belga Jan Declair (che qualcuno ricorderà come interprete di un altro premio Oscar, 'L'albero di Antonia')". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 19 ottobre 1998)