Una ragazza appena uscita di collegio sta per fidanzarsi con un suo compagno di scuola ma i genitori di lui non danno il consenso perché, ligi al concetto rigido e patriarcale della famiglia, non approvano la vita frivola e mondana che conduce la mamma della ragazza, rimasta vedova. Per non rinunciare al suo fidanzato la ragazza si finge malata e convince la madre ad accompagnarla in un solitario albergo in riva al mare. Qui, lontano dalle feste e dagli amici, cerca di farle comprendere la fatuità della sua vita, richiamandola, sia pure indirettamente, ai suoi doveri di madre. Lo stratagemma sta per fallire per l'improvviso arrivo dell'allegra compagnia, ma alla fine, la mamma comprende la lezione e si adatta ad un tenore di vita più consono alla sua posizione, permettendo in tal modo il fidanzamento dei due ragazzi.
SCHEDA FILM
Regia: Luigi Zampa
Attori: Carla Del Poggio - Carla, Adriana Benetti - Giulia, Rubi Dalma - Laura, Jone Morino - Isabella, Aroldo Tieri - Carletto, Armando Francioli - Fabrizio, Carlo Micheluzzi - Padre di Fabrizio, Lola Galise, Giorgio Gentile, Leo Micheluzzi, Nunzio Filogamo, Elvira Betrone, Daniele Danielli, Alessandra Foscari
Soggetto: Luigi Zampa
Sceneggiatura: Gherardo Gherardi, Luigi Zampa, Cesare Zavattini
Fotografia: Alberto Fusi
Musiche: Nuccio Fiorda
Montaggio: Rolando Benedetti
Scenografia: Piero Filippone
Arredamento: Arrigo Ghedini
Durata: 83
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Produzione: CARLO BORSARI PER C.I.F. (CONSORZIO ITALIANO FILM)
Distribuzione: REX FILM
NOTE
- IL FILM E' STATO GIRATO NEGLI STABILIMENTI DI TIRRENIA.
- CARLO MICHELUZZI E' DOPPIATO DA EMILIO CIGOLI.
CRITICA
"Difficile dire il senso di desolazione che sanno comunicare film come questo fabbricati invece con l'evidente scopo di divertire e non far pensare. Pensare, intendiamoci, alla sorte di un diffuso costume piccolo-borghese, con le sue futili e meschine ambizioni, i suoi malinconici e vuoti divertimenti. (...) Nelle sequenze della villeggiatura campeggiano ben visibili molti errori di montaggio forse dovuti alla soppressione di qualche scena. Carla del Poggio, come al solito, sfoggia i suoi quattrocento vestitini. Ed è preoccupata solo di questo: Ad ogni modo, sarebbe tempo ch'essa rinunciasse ad interpretare ruoli di giovinetta buonina e coscienziosa." (Giuseppe De Santis, "Cinema", n.169, 10 luglio 1943)