Laura Reynolds è una pittrice e una donna anticonformista. Rimasta incinta, rifiuta l'offerta di matrimonio del padre del nascituro e decide di crescere suo figlio da sola. Così, si trasferisce con il piccolo Danny in una singolare casupola situata nel Golfo della California e si rifiuta di mandare il bambino a scuola e gli insegna lei stessa le prime nozioni scolastiche. Il giudice Thompson, incaricato di prendere una decisione sul suo caso, interviene e dispone che Danny sia allontanato dalla madre e mandato nel collegio di San Simeon, diretto dal pastore Edward Hewitt. L'uomo, sposato e padre di due gemelli, ha abbandonato da tempo gli ideali di gioventù ed è sceso a compromessi con la vita. Quando incontra Laura, il carisma di lei lo travolge e tra i due inizia un'intensa relazione...
SCHEDA FILM
Regia: Vincente Minnelli
Attori: Elizabeth Taylor - Laura Reynolds, Richard Burton - Dott. Edward Hewitt, Eva Marie Saint - Claire Hewitt, Charles Bronson - Cos Erickson, Robert Webber - Ward Hendricks, James Edwards - Larry Brant, Torin Thatcher - Giudice Thompson, Tom Drake - Walter Robinson, Douglas Henderson - Paul Sutcliff, Morgan Mason - Danny Reynolds
Soggetto: Martin Ransohoff - racconto
Sceneggiatura: Irene Kamp - adattamento, Louis Kamp - adattamento, Dalton Trumbo, Michael Wilson
Fotografia: Milton R. Krasner
Musiche: Johnny Mandel
Montaggio: David Bretherton
Scenografia: George W. Davis, Urie McCleary
Arredamento: Henry Grace, F. Keogh Gleason
Costumi: Irene Sharaff
Altri titoli:
...die alles begehren
Castillos en la arena
Castillos en la arena
Durata: 116
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)
Tratto da: racconto di Martin Ransohoff
Produzione: MARTIN RANSHOFF PER M.G.M., FILMWAYS PICTURES
Distribuzione: MGM - MGM HOME ENTERTAINMENT
NOTE
- DISTRIBUITO PER LA PRIMA VOLTA NEL GIUGNO 1965.
- OSCAR 1965 PER LA MIGLIOR CANZONE.
CRITICA
"Il film pretenzioso nei dialoghi, nella forte colorazione dei personaggi e nell'intrigo della vicenda, è sostanzialmente un classico dramma romantico in cui sono rappresentate psicologie contorte ed artificiose i cui scontri risultano solo velleitariamente realistici ed ideologicamente significativi." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 58, 1965)