Caruso Pascoski, un giovane psicanalista, comincia ad ubriacarsi e a dare in stranezze, in studio e per strada nella sua Firenze, quando Giulia, la moglie, l'abbandona. Abituato com'è a risolvere i nodi esistenziali dei propri clienti, il perchè senza giustificazioni di quell'addio lo sconvolge, tanto più che ama Giulia fin dall'infanzia. Separatisi davanti al Magistrato, Caruso apprende che lei si è messa con un altro - Edoardo Mariotti - il quale è un suo paziente di lunga data, omosessuale latente. Caruso Pascoski decide allora di diventare l'amante della moglie, dandole furtivi appuntamenti nei cinema e vestendo perfino panni femminili. Tutto per riprendersela, anche perchè lei ha fatto con Edoardo esperienze deludenti. Questi, che non ha il coraggio di riconoscere la propria diversità, verrà convinto dallo psicanalista che, dopo aver invitato il cliente a vivere serenamente la propria condizione, si vedrà fatto oggetto delle sue attenzioni. Giulia ritorna a casa, dove c'è un vispo bambino di cui occuparsi.
SCHEDA FILM
Regia: Francesco Nuti
Attori: Francesco Nuti - Caruso Pascoski, Clarissa Burt - Giulia, Ricky Tognazzi - Edoardo Mariotti, Antonio Petrocelli - L'avvocato buono, Novello Novelli - Il maresciallo, Gianna Sammarco, Maurizio Frittelli, Carlo Monni, Giovanni Nannini, Roberto Angelucci
Soggetto: Giovanni Veronesi, Francesco Nuti, David Grieco
Sceneggiatura: David Grieco, Giovanni Veronesi, Francesco Nuti
Fotografia: Gianlorenzo Battaglia
Musiche: Giovanni Nuti
Montaggio: Sergio Montanari
Scenografia: Ugo Chiti
Arredamento: Ugo Chiti
Costumi: Maurizio Millenotti
Altri titoli:
Caruso Paskoski, Son of a Pole
Durata: 103
Colore: C
Genere: COMICO
Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR
Produzione: UNIONE CINEMATOGRAFICA, CECCHI GORI GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: WARNER BROS.
NOTE
- LA VOCE DI CLARISSA BURT E' DI SIMONA IZZO
- GIRATO NEGLI STUDI DE PAOLIS, ESTERNI A FIRENZE.
CRITICA
"I registri sono quelli della farsa(molto spesso di stampo stagionato), Nuti caprioleggia, si arrabbia, si scatena, ammicca, ma finisce con l'annaspare nelle pieghe di un canovaccio debole e sgualcito, pieno di volgarità fastidiose e sciocche." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 107)