Cartas da Guerra

PORTOGALLO 2016
1971. La vita António Lobo Antunes subisce una drammatica svolta. Viene, infatti, arruolato nell'esercito portoghese per servire come medico in una delle peggiori zone della Guerra Coloniale: l'est dell'Angola. Lontano da tutto ciò che gli è più caro e sempre più contorniato dalla violenza, António scrive lunghe lettere a sua moglie. Nel frattempo, spostandosi da una postazione militare all'altra, inizia a innamorarsi dell'Africa e cresce in lui l'interesse per la politica. Consapevole di avere intorno un'intera generazione che desidera solo abbandonare il conflitto e tornare a casa, nell'incognita della guerra, António riesce a sopravvivere solo grazie alle lettere.
SCHEDA FILM

Regia: Ivo M. Ferreira

Attori: Miguel Nunes - António, Margarida Vila-Nova - Maria José, Ricardo Pereira - Major M., João Pedro Vaz - Capitano Melo Antunes, João Pedro Mamede - Tenente, Simão Cayatte - Tenente Eleutério, Francisco Hestnes - Caporale Carica, Tiago Aldeia - Soldato Ferreira, Orlando Sérgio - Catolo, Isac Graça - Tenente Hilário

Soggetto: António Lobo Antunes - romanzo

Sceneggiatura: Ivo M. Ferreira, Edgar Medina

Fotografia: João Ribeiro

Montaggio: Sandro Aguilar

Scenografia: Nuno Mello

Costumi: Lucha d'Orey

Altri titoli:

Letters from War

Durata: 105

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: DCP

Tratto da: romanzo "Lettere dalla guerra" di António Lobo Antunes (ed. Feltrinelli)

Produzione: LUÍS URBANO, SANDRO AGUILAR PER O SOM E A FÚRIA

NOTE
- IN CONCORSO AL 66. FESTIVAL DI BERLINO (2016).
CRITICA
"Letti per la maggior parte dalla voce della destinataria, quei testi giocano per contrasto con le riprese della permanenza in Africa, filmate in un elegantissimo bianco e nero capace di trasformare la concretezza del reale (anche dei corpi feriti e dei villaggi incendiati) in immagini ai limiti dell'astrazione. E rendere ancora più strazianti i testi di quelle lettere che erano d'amore ma anche di riflessione sul colonialismo del Portogallo." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 16 febbraio 2016)