La giovane dentista Rachel Clifford, da poco separata dal marito Simon, scoperto a tradirla, ha trovato lavoro in un carcere a Londra, dove il detenuto Philip Chaney le scrive un biglietto chiedendole una visita. La donna è turbata dall'incontro e vorrebbe non incontrarlo più. Ma ben presto tra i due nasce una passione tanto pericolosa quanto incontenibile, quando si incontrano nella toilette di un bar dove Philip aspetta di rientrare in carcere allo scadere del permesso concessogli una volta la settimana per seguire un corso di computer. Invano Sue, l'amica più cara, madre di una bambina, cerca di dissuaderla. I due si telefonano costantemente; lei gli manda cassette registrate e proprio l'ascolto di una di queste in cui Rachel gli annuncia di uscire con un collega, scatena la gelosia di Philip che la offende. Umiliata, Rachel indaga sul passato dell'uomo scoprendo che ha ucciso la moglie. Furioso, Philip si rifiuta di vederla e non risponde più al telefono. Rachel vuole interrompere il rapporto e chiede un incontro, ma le cose si complicano perchè un altro detenuto, Fowler, condannato per omicidio e spacciatore, la ricatta minacciando di fare la spia per costringerla a consegnare un pacco nel quale Rachel trova una pistola, che non consegna a Fowler. Lenny, il complice di Fowler, la ritrova nel solito bar e le chiede di riconsegnare l'arma che comunque dovrà far entrare nel carcere in futuro. Frattanto Philip, dopo aver picchiato Fowler, svela alla polizia il pericolo che corre la donna, che però di fronte alle minacce di Lenny gli spara, uccidendolo. La polizia le riconosce la legittima difesa, mentre Philip viene trasferito nell'isola di Wight.
SCHEDA FILM
Regia: Angela Pope
Attori: Julia Ormond - Rachel Clifford, Tim Roth - Philip Chaney, Keith Allen - Lenny, Siobhan Redmond - Sue, Peter Capaldi - Simon, Richard Hawley, Colin Salmon - Towler, Kennth Cope, Jeff Nuttall
Sceneggiatura: Frank Deasy
Fotografia: Remi Adefarasin
Musiche: Colin Towns
Montaggio: Dave King (II)
Scenografia: Stuart Walker
Costumi: Odile Dicks-Mireaux
Effetti: Stuart Brisdon
Durata: 106
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Produzione: DAVID M. THOMPSON
Distribuzione: UIP - RCS FILMS & TV
CRITICA
"Nell'impostare la singolare storia d'amore, la sceneggiatura di Frank Deasy è piuttosto intrigante e la regista Angela Pope, esordiente nel cinema dopo un lungo tirocinio fra documentario e televisione, si mostra abile a mantenere il livello di tensione." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 27 novembre 1995)
"Angela Pope, che esordisce nel lungometraggio dopo una carriera televisiva e un importante documentario sulla Bosnia ("Ordinary Peopleè), sfiora i generi di riferimento, prende tutto il tempo che occorre per liberare i personaggi dalla convenzione cinematografica da cui provengono, con il fruttoso aiuto di Roth e il tentativo della Ormond. La prima volta fanno l'amore nel metroquadro di un cesso di bar. Girata benissimo, senza strafare, è tra le più belle scene d'amore degli ultimi anni. Diretta da una donna. Dedicata ai dentisti." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 30 novembre 1995)
"Visto alle "Notti" veneziane di due anni fa e rivisto ora in italiano, Captives, finanziato dalla Bbc, della debuttante documentarista inglese Angela Pope, già esperta di Aids, è un film vero nei comportamenti, per la prima metà teso e inedito, costruito a vortice. é una fotografia del reale che offre curiosità sui tassisti londinesi che si consumano le gengive o sul crack detto anche la "forfora del diavolo". Meglio la zona sentimentale che quella del brivido affidata alla convenzione, ma ricca di due o tre facce infernali, con la comparsata dell'uomo nero. In compenso il film mantiene la sua carica elettrica, la suggestione delle atmosfere interiori (su tutto vince, dentro e fuori dalla galera, il sentimento pieno della solitudine), senza che nulla diventi melodrammatico o casuale. Ma soprattutto "Captives", scritto da Frank Deasy, mixa ossesione & passione, nutrendosi di due interpreti molto amalgamati, misurati, fortemente espressivi: il tipaccio dello struscio odontoiatrico è sottile e vagamente catatonico Tim Roth, il De Niro di domani, uno degli attori angloamericani più richiesti, ammirato con Altman, Tarantino e in "Rob Roy". Lei è Julia Ormond, prossima Sabrina, ragazza volitiva, capace di esprimere in tempo reale, aprendo i grandi occhi, tutta l'ambiguità dei sentimenti. Entrambi bravissimi, anche se rischiano di essere tramandati per la eccezionale, sudata, acrobatica, claustrofobica scena di sesso." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera')
"Presentato due anni fa alle Notti veneziane della Mostra, il film di Angela Pope - una coproduzione con la Bbc - è un'ulteriore prova che il cinema inglese è il giusto punto di fusione (o "l'anello mancante") tra il cinema europeo, con la sua autorità e la sua sensibilità, e il cinema americano, con la sua professionalità e la sua spettacolare prevedibilità. Angela Pope non suona mai una nota falsa, i dialoghi sono ben calibrati e naturali, la fotografia eccellente, il finale - ben lontano da un happy ending, ma chissà - non è stupidamente consolatorio. Se queste sono le produzione televisive, ben vengano." (Irene Bignardi, 'La Repubblica', 27 novembre 1995)