La vita di Pietro Paladini viene sconvolta dalla morte improvvisa della moglie Lara. Ad aggiungere sgomento al dolore per la scomparsa della donna amata è anche il fatto che al momento della tragedia Pietro stava salvando la vita di una sconosciuta e lui non sa come spiegarlo alla figlia Claudia, di soli dieci anni. Tuttavia, un'insolita calma lo porta ad osservare il mondo dal finestrino della sua auto, dove si rifugia, giorno dopo giorno, ad attendere sua figlia all'uscita di scuola. In questo suo stato di 'caos calmo', Pietro inizia a rendersi conto che chi gli sta accanto, invece di dargli consolazione, riversa su di lui angosce e problemi. Nonostante ciò è disposto a guidarli e ispirarli verso la salvezza finale per tutti, lui compreso.
SCHEDA FILM
Regia: Antonello Grimaldi
Attori: Nanni Moretti - Pietro Paladini, Valeria Golino - Marta, Isabella Ferrari - Eleonora Simoncini, Alessandro Gassmann - Carlo, Blu Yoshimi - Claudia, Hippolyte Girardot - Jean-Claude, Kasia Smutniak - Jolanda, Denis Podalydès - Thierry, Charles Berling - Boesson, Silvio Orlando - Samuele, Alba Rohrwacher - Annalisa, Manuela Morabito - Maria Grazia, Roberto Nobile - Taramanni, Babak Karimi - Mario, Tatiana Lepore - Mamma di Matteo, Beatrice Bruschi - Benedetta, Cloris Brosca - Psicoterapeuta, Antonella Attili - Maestra Gloria, Sara D'Amario - Francesca, Stefano Guglielmi - Matteo, Roman Polanski - Steiner, Dina Braschi - Donna anziana al Gala, Ester Cavallari - Lara, Valentina Carnelutti - Amica di Maria Grazia, Nestor Saied - Marito Simoncini, Anna Gigante - Amica di Maria Grazia
Soggetto: Sandro Veronesi - romanzo
Sceneggiatura: Nanni Moretti, Laura Paolucci, Francesco Piccolo
Fotografia: Alessandro Pesci
Musiche: Paolo Buonvino
Montaggio: Angelo Nicolini
Scenografia: Giada Calabria
Costumi: Alexandra Toesca
Effetti: Franco Galiano, Paolo Zeccara, Proxima Srl, M.A.G. Special Effects
Suono: Gaetano Carito - presa diretta
Altri titoli:
Quiet Chaos
Durata: 112
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Tratto da: romanzo omonimo di Sandro Veronesi (Ed. Bompiani)
Produzione: DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA, PORTOBELLO PICTURES E PHOENIX FILM INVESTMENT
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2008), DVD: 01 DISTRIBUTION (2008)
Data uscita: 2008-02-08
TRAILER
NOTE
- LE RIPRESE SONO STATE EFFETTUATE A ROMA TRA MAGGIO E GIUGNO 2007.
- IL FILM È STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI.
- IN CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI BERLINO (2008).
- VINCITORE DI 3 DAVID DI DONATELLO 2008: MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (ALESSANDRO GASSMAN), MUSICA E CANZONE ORIGINALE. ERA STATO CANDIDATO ANCHE PER MIGLIOR FILM, REGIA, SCENEGGIATURA, PRODUTTORE, ATTORE PROTAGONISTA (NANNI MORETTI), ATTRICE NON PROTAGONISTA (ISABELLA FERRARI E VALERIA GOLINO), FOTOGRAFIA, SCENOGRAFIA, COSTUMI, TRUCCO (GIANFRANCO MECACCI), ACCONCIATURE (SHARIM SABATINI), MONTAGGIO, FONICO DI PRESA DIRETTA ED EFFETTI SPECIALI VISIVI.
- NASTRO D'ARGENTO 2008 AD ALESSANDRO GASSMAN COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA, A GAETANO CARITO PER IL MIGLIOR SONORO IN PRESA DIRETTA, A PAOLO BUONVINO PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA E A IVANO FOSSATI PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE. IL FILM ERA CANDIDATO ANCHE PER: MIGLIOR REGIA, MONTAGGIO, ATTORE PROTAGONISTA E NANNI MORETTI, INSIEME A GASSMAN, COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA.
CRITICA
"Moretti si dimostra attore a tutto tondo. Viene voglia di pensare che gli piaccia l'idea di somigliare a quei registi che hanno alternato le due posizioni, al di qua e al di là della cinepresa. Come John Cassavetes, faro di quel cinema innovativo che irruppe sulla scena dei primi anni 60 ma anche interprete indimenticabile di opere a lui estranee, da 'Quella sporca dozzina' a 'Rosemary's baby'. O come Roman Polanski, che qui fa capolino in una brevissima apparizione. Il cast è tutto ben scelto e ben assortito, funzionale ai rispettivi ruoli anche se piccoli. Alessandro Gassman come fratello forma con Moretti una felice strana coppia, Valeria Golino dà l'impressione che non potesse essere che lei a dare corpo alla cognata di Paladini, scombinata, emotiva, spiazzante. Quello che, molto semplicemente, si dice un bel film." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 8 febbraio 2008)
"Il film soffre proprio dei suoi pregi. Ha una evoluzione tanto volutamente semplice da risultare trasparente e una regia così essenziale da apparire invisibile. Insomma, il film di buono ha solo la struttura della storia, che è un merito del libro e non del cinema. Grimaldi e company non hanno saputo 'fare cinema' di quelle pagine, solo restituirle fedelmente. Cosa non sufficiente. Inutilmente lo spettatore attende che lo schermo gli offra un'emozione tutta sua, un colore, un sommovimento, una vibrazione non dovuta al racconto. L'encefalogramma della sala rimane piatto, come l'orizzonte. Un 'caos calmo' che non sobbalza mai, non sorprende, non prende. Tanti buoni elementi che però non si trasformano in visione." (Roberta Ronconi,
'Liberazione', 8 febbraio 2008).
"Sa di sinistro il contenuto profondo del film, no? Moretti nudo e hard. Con questa immagine forte per i cinefili, capace di catturare anche quella fetta di pubblico che è sorda invece a ogni richiamo letterario, è stato lanciato 'Caos Calmo' di Antonello Grimaldi, che rappresenta l'Italia alla Berlinale 2008. Fandango lo ha prodotto lasciando a Nanni Moretti il compito di rilavorare i propri dialoghi e di sposare un personaggio realmente vissuto." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 8 febbraio 2008)
"Ai fans di Moretti 'Caos calmo' ricorderà inevitabilmente 'La stanza del figlio'. Non tanto per il tema del lutto, quanto perché entrambi il film riescono a raccontare il dolore riuscendo nel contempo ad essere ironici, qua e là addirittura divertenti. La regia di Antonello Grimaldi è essenziale, semplice, invisibile. Nanni Moretti regge il film con grande bravura." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 8 febbraio 2008)
"E allora, seggio o panchina? Impegno nel mondo o scavo interiore? La crisi di governo e la storia di Nanni Moretti rischiano di sbilanciare in senso politico la metafora potente e leggera architettata da Sandro Veronesi nel suo romanzo. Sarebbe un peccato perché dietro questa fiaba furente, che sullo schermo acquista invece echi quasi zen, sta una meditazione sul dolore, sul tempo, sulla responsabilità individuale, che il film di Antonello Grimaldi condensa e semplifica, senza impoverirla, in un film diseguale ma emozionante. In fondo è un caso di "serendipity", che è l'arte di trovare una cosa cercandone un'altra. (...) Altro che tv, la tv di cui Pietro/Moretti è dirigente, presa nel travaglio di una fusione aziendale. Forse per tornare a vedere (e a toccare, in tutti i sensi) cose e persone bisogna fermarsi. Difatti intorno a Pietro/Moretti ruota uno dei cast più corali e felici degli ultimi anni. Col governo non è andata proprio così. Per fortuna c'è il cinema." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 8 febbraio 2008)
"Se non ci fosse Moretti, se la storia non fosse totalmente concentrata intorno alla sua bravura e alla sua persona, 'Caos calmo', storia interiore, visione dell'indifferente dolore contemporaneo della gente giovane e ricca, elaborazione semplice di un lutto terribile, sarebbe molto noioso. Però Moretti c'è, per fortuna e chissà perché: e la sua qualità, quella indifferenza alla Michele Apicella, quella sua simpatia affettuosa, danno al film la forza che forse il romanzo non aveva." (Lietta Tornabuoni, 'L'espresso', 14 febbraio 2008)