A Milano, alcuni mendicanti hanno formato una specie di confraternita, capeggiata da un certo Carlone, buon uomo in fondo, che ha con sé la sorella Anna, una povera ragazzina cieca. Un giorno Carlone salva un mutilato, che ha tentato di por fine ai suoi giorni nel Naviglio; le cure di Anna lo riportano del tutto alla vita. Carlone, che ha una fertile fantasia, decide di trasformare la confraternita in una specie d'orchestrina girovaga. Il disco d'un celebre cantante, in un grammofono nascosto, fa credere al pubblico che uno dei mendicanti sia un artista di merito. Il tentativo ha successo: un ricco organizzatore di riviste esprime il desiderio di scritturare la troupe. Durante un'audizione il disco si rompe nel grammofono nascosto; ma il mutilato salva la situazione cantando egli stesso. Si scopre così ch'egli è il celebre cantante Luciano Landi, del quale il disco aveva registrato la voce. Durante le prove della rivista, Luciano riconosce nella soubrette la donna, ch'è stata la causa della sua rovina ed è ora l'amica dell'impresario. Il mutilato non vorrebbe più cantare, ma si commuove di fronte alla disperazione d'Anna. Con la collaborazione di Luciano Landi, la rivista ha un successo trionfale. Anna potrà farsi operare, riacquisterà la vista e sposerà Luciano.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Landi
Attori: Luciano Tajoli - Tenore Luciano Landi, Carlo Ninchi - Carlone, Vera Bergman - La soubrette, Antonella Lualdi - Anna, Ernesto Calindri, Romolo Costa, Franco Volpi, Gianni Berti, Antonio Saviotti, Anna Maria Bottini, Renato Nardi, Egisto Olivieri, Eduardo Passarelli, Gastone Barontini
Soggetto: Alfredo Bracchi - racconto
Sceneggiatura: Dino Falconi, Carlo Alberto Chiesa, Dino Risi, Mario Landi, Carlo Terron
Fotografia: Francesco Fekete
Musiche: Luciano Maraviglia, Ferruccio Martini
Montaggio: Marcella Gengarelli
Scenografia: Ludovico Muratori
Altri titoli:
Il villaggio dei vagabondi
Durata: 88
Colore: B/N
Genere: MUSICALE COMMEDIA
Tratto da: racconto di Alfredo Bracchi
Produzione: FRANCO CANCELLIERI PER FILMOLIMPIA
Distribuzione: ITALO CONTINENTAL
CRITICA
"Un film modestissimo e pure non del tutto indecoroso [...] che, partito con parecchi gravi handicap, giunge faticosamente in porto, salvandosi di tanto in tanto per qualche sequenza e qualche situazione meno usuali e meno banali delle altre". (A. Albertazzi, "Intermezzo", 8, 30 aprile 1951).