Finanziati da una stazione televisiva di New York nonché dall'università della stessa metropoli, quattro giovani si sono inoltrati in una zona sconosciuta dell'Amazzonia e non sono più tornati. Erano i tre operatori Alan, Jack e Mark, accompagnati dalla giornalista Shanda. Il prof. Munro, inviato degli Stati Uniti e accompagnato da due persone concesse dal governo locale, seguendo il probabile cammino percorso dagli scomparsi, raggiunge le tribù selvagge presso le quali trova tracce del passaggio dei quattro e raccoglie diverse bobine di pellicola della documentazione dagli stessi raccolta. Tornato presso i committenti con il materiale, prima di decidere se metterlo in onda, il Munro lo visiona e si trova davanti alla dimostrazione del perché i quattro giovani sono stati massacrati. Essi, infatti, decisi a mettere insieme un materiale sensazionale e senza precedenti, hanno pazzescamente ucciso, stuprato, bruciato e provocato in ogni modo sino a che i cannibali non si sono rivoltati contro di loro. Non hanno neppure cessato di riprendere quando ad uno ad uno venivano dilaniati e mangiati.
SCHEDA FILM
Regia: Ruggero Deodato
Attori: Francesca Ciardi - Faye Daniels, Luca Barbareschi - Mark Tomaso, Robert Kerman - Professor Harold Monroe, Gabriel Yorke - Alan Yates, Perry Pirkanen - Jack Anders, Salvatore Basile
Soggetto: Gianfranco Clerici - racconto
Sceneggiatura: Gianfranco Clerici
Fotografia: Sergio D'Offizi
Musiche: Riz Ortolani
Montaggio: Vincenzo Tomassi
Scenografia: Antonello Geleng
Effetti: Aldo Gasparri
Aiuto regia: Lamberto Bava
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICO - EASTMANCOLOR
Tratto da: racconto di Gianfranco Clerici
Produzione: F.D. CIN. F.D.
Distribuzione: UNITED ARTISTS (1980) - PANARECORD
NOTE
- ROBERT KERMAN, PROTAGONISTA DELLA PRIMA PARTE, HA LAVORATO POI CON LO PSEUDONIMO DI RICHARD BOLLA.
CRITICA
"Il film suscitò molte polemiche, fu sequestato e condannato. E' tornato poi in circolazione con alcuni tagli. Resta un documento su un genere i cosiddetti 'mondo movie' (finti 'snuff') e una tappa obbligata per chi vuole riflettere sulla rappresentazione della violenza." (n.d.r.)