Candyman è tornato. Questa volta la sua vittima è Annie Tarant, un'insegnante. Quando un suo allievo inizia a disegnare la figura del terribile uomo con l'uncino insanguinato, tutti coloro che le sono vicini vengono uccisi atrocemente.
SCHEDA FILM
Regia: Bill Condon
Attori: Tony Todd - Candyman/Daniel Robitaille, Kelly Rowan - Annie Tarrant, William O'Leary - Ethan Tarrant, Bill Nunn - Reverendo Ellis, Matt Clark - Honore Thibideaux, David Gianopoulos - Detective Ray Levesque, Fay Hauser - Pam Carver, Joshua Gibran Mayweather - Matthew Ellis, Timothy Carhart - Paul McKeever, Veronica Cartwright - Octavia Tarrant, Caroline Barclay - Caroline Sullivan, Michael Bergeron - Coleman Tarrant
Soggetto: Clive Barker - racconto
Sceneggiatura: Mark Kruger, Rand Ravich
Fotografia: Tobias A. Schliessler
Musiche: Philip Glass
Montaggio: Virginia Katz
Scenografia: Barry Robinson
Arredamento: Suzette Sheets
Costumi: Bruce Finlayson
Effetti: John C. Hartigan, John P. Mesa, Introvision International, Makeup Effects Laboratories Inc.
Altri titoli:
Candyman II: Farewell to the Flesh
Durata: 99
Colore: C
Genere: FANTASY
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - DE LUXE
Tratto da: racconto "The Forbidden" di Clive Barker
Produzione: POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT, PROPAGANDA FILMS
Distribuzione: RCS - RCS FILMS & TV
NOTE
- REVISIONE MINISTERO AGOSTO 1995
CRITICA
"L'ambientazione di New Orleans, mentre impazza il Carnevale, regala al film americano una marcia in più, mentre tutti gli effetti speciali sono in funzione per provocare spavento con mezzi tradizionali. E si va alla ricerca delle radici della paura: l'uomo nero, il bau bau, seguendo il mito dell'uomo di miele con corredo di sangue, urla, tremendi flash back, nubifragi biblici, tutto seguendo l'incubo originario scritto da Clive Barker, che di inconscio se ne intende. E la storia, forse, continuerà." ("Il Corriere della Sera", 28 Luglio 1995)
"La regia di Bill Condon si tiene, invece, più in superficie, esaltando il versante nero della vicenda ed attutendo i risvolti sociologici. Ne nasce un'allegoria innocua dell'inferno nel quale viviamo quotidianamente e nel quale i ruoli di vittima e carnefice continuamente si avvicendano, in un gioco di suggestione e perfidia. Molto bella la colonna sonora di Philip Glass, che aveva firmato anche la partitura del primo film, sempre in gamba il protagonista Tony Todd, mentre gli altri ci sono sembrati abbastanza manierati." (Antonella Ely, 'Il Giornale di Sicilia', 27 Agosto 1995)