Peppino Ballarini viene condannato a molti anni di carcere in seguito ad una falsa accusa di omicidio, presentata dai fratelli Zappalà. Evaso dalla prigione si dà al banditismo e si vendica dei suoi accusatori, uccidendone parecchi. Dal suo amore per una contadina nasce un bimbo al quale viene imposto il nome di Normanno: il bimbo viene accolto nell'orfanotrofio di Pompei. Poco dopo Peppino viene arrestato e condannato di nuovo a lunghi anni di carcere. Graziato dopo venticinque anni, ritorna al paese e va in cerca della donna, che è morta, e di Normanno, che, diventato un valente violinista, ha lasciato l'ospizio. Peppino chiede alla Madonna di fargli ritrovare il figliolo: egli infatti l'incontra a Napoli. Normanno s'è innamorato di una ragazza, uscita anch'essa dall'orfanotrofio di Pompei, che ora canta in un caffè-concerto. Insidiata da un bieco figuro, la ragazza è difesa da Normanno: per salvare il figliolo dalla violenza del manigoldo, Peppino s'interpone e viene colpito tanto duramente che il colpo gli fa smarrire la memoria. Riavutosi, ritorna istintivamente al paese natio e vi giunge il giorno, in cui Normanno deve sposare la fanciulla amata. La memoria ritorna al vecchio, che riconosce il figlio e si fa riconoscere. Dopo la cerimonia nuziale i tre vanno a Pompei a ringraziare la Vergine.
SCHEDA FILM
Regia: Giuseppe Lombardi
Attori: Rino Genovese, Navar Lombardi, Clara Bini
Altri titoli:
Il bandito calabrese
Genere: DRAMMATICO
Produzione: LOMBARDI FILM
Distribuzione: LOMBARDI
CRITICA
"E' un lavoro scadente". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", Vol. XXXIII, 1953)