Con la resa del generale Lee la guerra di Secessione è finita. Tra gli ex prigionieri sudisti che, laceri e denutriti, si trovano ancora alla mercè dei vincitori, ci sono il giovane 'California e un suo amico dell'ultima ora, Willy Preston. I due si mettono in cammino per rientrare nei rispettivi Stati di origine quando, per punirli del furto di un cavallo, tre nordisti li assalgono a fucilate e uccidono Willy. Rinunciando a tornare in Georgia, California va dai familiari del ragazzo - i genitori e la sorella Paola - per informarli della sua morte e consegnargli la medaglia al valore che egli si era meritata. Accolto come un figlio e subito entrato nel cuore di Helen, California decide di restare coi Preston. Un giorno, però, il "bounty-killer" Rope Whittaker e i suoi due aiutanti - feroci assassini mascherati da cacciatori di taglie - per sfuggire alla caccia che dà loro l'esercito nordista si prendono Helen come ostaggio trascinandola con loro. Ritrovati i complici di Rope, California li uccide. Poi, fingendo di voler stringere una banditesca alleanza con Whittaker, fa in modo che il 'bounty-killer' lo conduca al rifugio segreto in cui tiene segregata Helen (che ha costretto a prostituirsi), lo ammazza e libera la ragazza.
SCHEDA FILM
Regia: Michele Lupo
Attori: Giuliano Gemma - Michael 'California' Random, William Berger - Mr. Preston, Miguel Bosé - Willy Preston, Raimund Harmstorf, Paola Bosé, Franco Ressel, Chris Avram, Malisa Longo, Nando Murolo, Dana Ghia, Robert Hundar
Soggetto: Roberto Leoni - racconto, Mino Roli, Nico Ducci, Franco Bucceri - racconto
Sceneggiatura: Roberto Leoni, Franco Bucceri
Fotografia: Alejandro Ulloa
Musiche: Gianni Ferrio
Montaggio: Antonietta Zita
Scenografia: Carlo Simi
Costumi: Carlo Simi, Franco Antonelli
Effetti: Giovanni Corridori
Altri titoli:
Lo chiamavano California
California addio
Durata: 105
Colore: C
Genere: WESTERN
Specifiche tecniche: TECHNISCOPE - TECHNOSPES
Tratto da: racconto di Roberto Leoni e Franco Bucceri
Produzione: ORANOS BELMA
Distribuzione: CAPITOL MARTINO - AVO FILM
CRITICA
"Quasi decente western all'italiana con una certa ambizione psicologica, una discreta ricostruzione ambientale e una sfilza di cadaveri meno esuberante del solito. Un po' sonnolento nella prima parte, più celere nella seconda. Purtroppo non c'è nemmeno il tempo di rallegrarsi per la repentina dipartita di Miguel Bosé, che ci si ritrova davanti, e fino in fondo, alla sorella Paola". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 25 gennaio 2002)