Il carismatico regista americano John Wilson sta per iniziare un importante film in Africa, che gli consentirà di pagare i suoi molti debiti. Si tratta di una costosa produzione, con attori di fama mondiale, che richiederà un serio impegno di tutti. Wilson è un uomo geniale e violento, amante dell'avventura, e capace sia di gesti generosi che di crudeltà. Il produttore Paul Landers lo sollecita da Londra ad iniziare il lavoro al più presto, e sta per raggiungerlo in Africa, con gli attori e tutta la troupe. Wilson si trova già sul posto per cercare i luoghi adatti agli esterni, insieme al giovane soggettista e amico Pete Verrill, col quale dovrebbe ultimare e correggere il copione, e poco dopo lo raggiunge anche l'ispettore di produzione, Ralph Lokhart. Ma in realtà in questo momento al regista interessa pochissimo il film, perchè egli, cacciatore appassionato, è ossessionato dal desiderio di uccidere un grande elefante africano, l'animale più maestoso che si trovi sulla terra, e per questo si è procurato una guida del posto, Kivu, che gli segnala la presenza dei branchi, e al quale si unisce poi un esperto cacciatore bianco. Per Wilson si tratta di un'orgogliosa affermazione del proprio coraggio, alla quale non vuole rinunciare, anche se giudica un "peccato" la distruzione di un simile animale. Ma la caccia all'elefante è difficile, e il primo safari è inutile. Intanto Wilson litiga con Verrill, che disapprova sia la sua leggerezza nel campo professionale, sia il desiderio di uccidere il pachiderma. Dopo l'arrivo della troupe, poi, cominciano accese discussioni con Landers, e i rapporti con Lokhart sono molto tesi. Non mancano, inoltre, varie scenate in locali pubblici, provocate dal fatto che Wilson non tollera alcun tipo di razzismo. Al momento di iniziare finalmente le riprese, nel villaggio di Kivu, questi segnala al regista un grosso elefante poco lontano dal set, e Wilson pianta il film per correre al safari. Per quanto sconsigliato di sparare al bestione (data la pericolosa presenza di femmine e piccoli), Wilson si avvicina, per colpire, ma all'ultimo decide di non sparare: però, temendo per un suo piccolo, l'elefante carica improvvisamente, e massacra Kivu, gettatosi generosamente in mezzo per proteggere John. Tornato al villaggio, Wilson, dolorosamente colpito dall'accaduto, ascolta i tam tam comunicare l'avvenimento così: "Cacciatore bianco, cuore nero".
SCHEDA FILM
Regia: Clint Eastwood
Attori: Clint Eastwood - John Wilson, Jeff Faney - Pete Verril, George Dzundza - Paul Landers, Timothy Spall - Hodkins, Mel Martin - Sig.ra MacGregor, Charlotte Cornwell - Miss Wilding, segretaria di Wilson, Marisa Berenson, Alun Armstrong
Soggetto: Peter Viertel - romanzo
Sceneggiatura: Peter Viertel, James Bridges, Burt Kennedy
Fotografia: Jack N. Green
Musiche: Lennie Niehaus
Montaggio: Joel Cox
Scenografia: John Graysmark
Arredamento: Peter Howitt (II)
Costumi: John Mollo
Effetti: John Evans
Durata: 113
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Tratto da: romanzo "White Unter, Black Heart" di Peter Viertel
Produzione: MALPASO/RASTAR
Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (1990) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
NOTE
- LE RIPRESE SONO STATE FATTE NELLO ZIMBAWE E PRESSO I PINEWOOD STUDIOS DI LONDRA.
CRITICA
"Ambizioso quanto poco appassionante dramma esotico di Clint Eastwood, che si ispira alla figura del collerico collega John Huston e alla tormentata lavorazione del suo celebre 'La regina d'Africa'. Il protagonista va su e giù per la foresta, trascinato da un'ossessione di cui allo spettatore non frega nulla. Con ogni probabilità anche un Verde firmerebbe per la morte dell'elefante pur di arrivare presto alla fine". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 23 aprile 2001)