Eunice è una psicopatica che gira per l'Inghilterra cercando Judith, una giovane che ha amato, ed il disco di una misteriosa canzone d'amore. Uccide una commessa perchè non è Judith e non sa di che canzone si tratti; fa colpo sulla sprovveduta Miriam, la quale la ospita per una notte. Eunice relega la vecchia madre di Miriam nella stanza della figlia che seduce e abbandona la mattina dopo per andarsene con un autista, che uccide dopo un rapporto. Miriam, che l'ha raggiunta, la aiuta a occultare il cadavere in un bosco, ma Eunice la lascia sola per andare in uno snack dove corteggia la giovane Angela. Torna però a riprendere Miriam e dopo una notte all'addiaccio danno un passaggio a Gary e Katie, padre e figlia, e se ne vanno al Luna Park. Miriam scopre però che nel bagagliaio c'è il corpo di Angela, e allontana i due. Poi è la volta di un camionista, cui Eunice offre Miriam in dono, ma trovandolo violento, uccide anche lui. Infine un amico di Miriam porta le due donne in un motel. Miriam rientrata dal supermarket e scioccata dalla scena erotica che le si presenta, uccide l'uomo. Ha scoperto intanto la canzone cercata dall'amica: è l'inno della nazionale di calcio britannica. Poi Eunice chiede a Miriam di sopprimerla e, liberatasi dalle catene, si fa affogare in mare.
SCHEDA FILM
Regia: Michael Winterbottom
Attori: Amanda Plummer - Eunice, Kathy Jamieson - Wendy, Saskia Reeves - Miriam, Des McAleer - Eric Mcdermott, Lisa Jane Riley - Danielle, Paul Bown - Gary, Joanne Cook - Angela, Emily Aston - Katie, Fine Time Fontayne - Tony, Shirley Vaughan - Cameriera, Paula Tilbrook - Ella, Freda Dowie - Elsie, Katy Murphy - Judith, Ricky Tomlinson - Robert
Soggetto: Michael Winterbottom - idea
Sceneggiatura: Frank Cottrell Boyce
Fotografia: Seamus McGarvey
Musiche: John Harle
Montaggio: Trevor Waite
Scenografia: Rupert Miles
Costumi: Rachael Fleming
Altri titoli:
Killer on the Road
Durata: 85
Colore: C
Genere: THRILLER DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Tratto da: un'idea di Michael Winterbottom
Produzione: DAN FILMS, BRITISH SCREEN, LIONS GATE FILMS INC., MERSEYSIDE FILM PRODUCTION FUND, TRIBORO
Distribuzione: LUCKY RED - DELTAVIDEO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO AGOSTO 1995
CRITICA
"Scritta dal regista Frank Cottrel Boyce 'Butterfly Kiss' è la più assurda storia d'amore mai portata sullo schermo eppure di amore vero si tratta perché Miriam dopo aver scoperto di quali atroci malefatte è responsabile la nuova compagna non tenta neppure per un attimo di sottrarsi alla sua maligna influenza e anzi si spinge a condividerne fino in fondo il tragico destino. L'inattesa conclusione su una spiaggia deserta, con il bagno delle due ragazze dal quale una sola riemergerà viva, è il suggello di un film ispido e secco (neanche un'ora e mezzo) che imposta un duetto al femminile mai visto finora al cinema. Non mi pare, infatti, che possa reggere il paragone avanzato da qualcuno, con 'Thelma & Louise'. Di fronte a Eunice & Miriam, le fuggitive con la pistola del famoso film americano fanno la figura di due brave figliole. (...) A conferma del successo presso la critica internazionale, su 'The Guardian' l'autorevole Derek Malcolm ha scritto 'Winterbottom è un eccezionale nuovo regista cinematografico, abile nel comunicare come Ken Loach e Mike Leigh, ma certo non fuori posto nell'universo meno naturalistico di Peter Greenaway e Terence Davies'." (Tullio Kezich, "Il Corriere della Sera", 29 Agosto 1995)
"Fuga senza fini. Film estremo non esente da compiacimenti ma serrato, nichilista, disperato: la regia tallona con spietato autocontrollo l'efferatezza psicotica delle due donne, esamina con l'indulgenza d'uno sguardo lucido (ma anche ludico) il rapporto sadomasochista che le avvinghia in una stretta suicida e vulnerabile, s'addentra nelle strettoie anguste d'un amour fou, d'una comunicazione (amorosa) cortocircuitata, ma non per questo meno intensa, meno partecipe. Indimenticabile poi il corpo ignudo, inerme e aggressivo, tumefatto e scarno, esibito brutalmente da Amanda Plummer che nei duetti atroci con la bravissima Reeves mima la variabile impazzita già patrimonio delle schermaglie di Bette Davis e Olivia de Havilland in 'Piano... piano... dolce Carlotta'." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 30 Agosto 1995)
"La storia estrema non è senza difetti, si perde a volte in stravaganze o estetismi gratuiti, ma lo stile e la sensibilità sono raffinati, l'interpretazione delle due attrici è perfetta, il paesaggio fisico ed umano che circonda le protagoniste è raccontato con una forza non intaccata dal gusto per lo squallore minimalista. Il personaggio recitato da Amanda Plummer vuol rappresentare una violenza giovanile che reagisce psicoticamente, distruttivamente, ma con vitalità e con l'oscura, violenta volontà di non arrendersi alle coazioni anguste di vite senza uscite: e ci riesce." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 Agosto 1995)