Bugie

Gojitmal

COREA DEL SUD 1999
Y è una studentessa che ha deciso di perdere la verginità prima di finire il liceo. La sua migliore amica, Woori, ha preso una cotta per J, scultore di 38 anni, uomo stimato e sposato. Ma Woori è troppo timida e perde J a favore di Y. Subito attratti l'uno dall'altra, J e Y si incontrano in albergo dove cominciano una relazione che ben presto arriva a gesti esasperati. In un crescendo incontrollato di totale follia, gli appuntamenti tra i due si svolgono sempre più all'insegna della ricerca di situazioni estreme. Dopo aver passato tre mesi a Parigi con la moglie, J torna a Seul, ritrova Y e insieme riprendono i loro rapporti, nei quali il dolore si confonde con il piacere. Vagando da un motel all'altro, il loro modo di vivere obbliga J a chiedere soldi in prestito per vivere. Di fronte alle insistenze di J, l'umore di Y comincia a cambiare. Vanno insieme a Parigi ma all'aeroporto si separano. Lui resta con la moglie, lei prosegue per il Brasile dove, a casa della sorella, cercherà di costruirsi una nuova vita...
SCHEDA FILM

Regia: Jang Sun-Woo

Attori: Lee Sang Hyun - J, Kim Tae Yeon - Y, Jeon Hye-jin - Woori, Choi Hyun Joo - G, Han Kwon-Taek - Il fratello di Y, Cho Young Sun - Padre di J, Kwon Hyuk Poong

Soggetto: Chang Jung-II - romanzo

Sceneggiatura: Jang Sun-Woo

Fotografia: Kim Woo-hyeong

Musiche: Dal Pa-lan

Montaggio: Park Gok-ji

Scenografia: Kim Myeong Kyeong

Altri titoli:

LIES

Durata: 112

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: romanzo "Tell Me a Lie" di Jung II Jang (1996)

Produzione: SHIN CINE COMMUNICATIONS, KOREA FILMS

Distribuzione: KEY FILMS (2000)

NOTE
- IN CONCORSO AL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA 1999.

- REVISIONE MINISTERO GIUGNO 2000.
CRITICA
"Poco attraente per il gusto occidentale, la coppia costituita dall'inespressivo Lee Sang Hyun e dalla ragazza Kim Tea Yeon, che non è certo una bellezza da copertina, si prodiga nel mostrare ciò che in camera si puote; e sfida nel ricordo gli amanti dannati del classico 'L'impero dei sensi' di Nagisa Oshima". (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 13 maggio 2000).

"Bugie, tra siparietti godardiani, esplosioni di musica, fuori fuoco e vaghezze stilistiche, fa la cronaca minuziosa, puntigliosa e un po' noiosa di una metodica ed estrema follia amorosa che vuol essere l'Impero dei sensi' coreano. Ai più disinibiti la storia sembrerà soprattutto noiosa. Per la maggioranza, quando comincia la violenza, risulterà anche fastidiosa, oltre che, per i non sadomaso, francamente incomprensibile. In taluni susciterà un'inquietante interrogativo: possibile che noi ci si accontenti dei vecchi tranquilli riti pantofolai? Be', a giudicare da 'Bugie', è meglio".
(Irene Bignardi, 'la Repubblica', 14 maggio 2000)