Buffalo '66

USA 1997
TRAMA BREVE
Dopo aver scontato cinque anni di carcere al posto del vero colpevole, per pagare i debiti contratti scommettendo sulla squadra di football di Buffalo, Billy Brown ritrova la libertà. Con un'idea fissa in testa: uccidere il giocatore che considera responsabile della sconfitta dei Buffalo. Ma prima deve andare a far visita ai genitori, a cui ha raccontato che lavora per il Governo Americano, che si è sposato e che gira per il mondo. Per rendere credibili le sue bugie, Billy ha bisogno di una moglie e non trova di meglio che rapire una ragazza che sta prendendo lezioni di tip tap in una scuola di danza. Il ritorno a casa degenera subito in un incubo, ma fra rancori familiari e incontri bislacchi, Billy s'innamora davvero della finta moglie.

TRAMA LUNGA
A Buffalo, Billy Brown esce di prigione dopo aver scontato una pena di cinque anni. Aveva scommesso 10mila dollari sulla squadra del cuore della madre, i Buffalo Bills, e si era indebitato fino al collo con un losco allibratore. Obbligato a dichiararsi colpevole di un crimine commesso da uno dei soci dell'allibratore, era stato appunto condannato a cinque anni. Convinto che il colpevole di tutto sia stato Scott Woods, il giocatore che ha sbagliato il tiro decisivo nel cruciale incontro, Billy è ora deciso ad uccidere quell'uomo, e l'amico "Tonto" lo informa che Woods gestisce un locale alla periferia della città. Al momento della condanna, Billy aveva detto ai genitori Janet e Jimmy che doveva svolgere un lavoro importante per conto del governo, e poi aveva aggiunto che si era sposato. Ora, per presentarsi a casa, ha bisogno di una 'moglie', che lui ha chiamato Wendy. Così Billy incontra la giovane Layla, la rapisce e la costringe ad essere sua moglie. A casa Brown, imprevedibilmente, Layla si comporta bene, e conquista i genitori che la circondano di un affetto mai concesso al figlio. Sentendosi ancora una volta trascurato, Billy progetta di suicidarsi. Entra nel locale, uccide Woods e poi si uccide: ma è solo un sogno, quello che vorrebbe fare ma non vuole più fare. In realtà il sentimento che Layla gli sta offrendo gli fa cambiare prospettiva. Ora, più rilassato, va al bar, compra cioccolata e un dolce a forma di cuore, e poi torna a casa da Layla.
SCHEDA FILM

Regia: Vincent Gallo

Attori: Vincent Gallo - Billy Brown, Christina Ricci - Layla, Anjelica Huston - Janet Brown, Ben Gazzara - Jimmy Brown, Mickey Rourke - Bookmaker, Rosanna Arquette - Wendy Balsam, Jan-Michael Vincent - Sonny, John Sansone - Billy da piccolo, Kevin Corrigan - Rocky il "Tonto" (non accreditato

Soggetto: Vincent Gallo

Sceneggiatura: Vincent Gallo, Alison Bagnall

Fotografia: Lance Acord

Musiche: Vincent Gallo

Montaggio: Curtiss Clayton

Scenografia: Gideon Ponte

Arredamento: Jeanne Develle

Costumi: Alexis Scott

Effetti: Paul Murphy

Durata: 106

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: CHRIS HANLEY PER CINÉPIX FILM PROPERTIES INC. (CFP), LIONS GATE FILMS, MUSE PRODUCTIONS

Distribuzione: BMG VIDEO

NOTE
- PRESENTATO AL SUNDANCE FILM FESTIVAL SEGNA IL DEBUTTO COME REGISTA DI VINCENT GALLO.
CRITICA
"Si può fare un film per superare il proprio complesso di Edipo? Figlio di emigranti siciliani, pittore affermato, attore di successo, Vincent Gallo ha esordito dietro la macchina da presa in 'Buffalo '66' per vendicarsi dei genitori e di un amore mai ricevuto: botte dal padre e disinteresse dalla madre che al figlio preferiva i campioni dello sport. (...) Film indipendente a basso budget, 'Buffalo '66' mescola in giuste dosi rabbia e ironia, realismo e senso dell'humour. (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 19 luglio 1998).

"Per la stravaganza della situazione e l'incantevole bravura degli interpreti, la scena della visita è da antologia, poi il film procede, con maggiore prevedibilità, sul binario della riluttante attrazione di Billy per Layla che infine lo distoglierà dall'idea di una paradossale vendetta. Da 'Buffalo '66' emerge comunque la presenza di un autentico talento, americano nei temi e nell'ambientazione, che ha tuttavia filtrato la strafottenza del cinema parigino. Se va avanti cosi, Vincent Gallo potrebbe rivelare la stoffa di un vero cineasta off Hollywood". (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 30 maggio 1998).