Bruno Trentin guarda se stesso sullo schermo, come in uno specchio. E' un Trentin che si emoziona, sorride, commenta. Nel 1999 Silvano Agosri ha avuto l'idea di intervistarlo facendogli rivedere i filmati di trenta anni prima. Quindi Bruno Trentin, con i capelli bianchi e la barba, rivede se stesso sullo schermo quando negli anni Sessanta-Settanta era giovane e impetuoso e In Italia si facevano le lotte che hanno portato a grandi conquiste per il mondo del lavoro. Si rivedono le immagini degli operai della Fatme, famosa fabbrica romana che sfidano la legge e trasportano in fabbrica il segretario della Fiom, per quindici anni, appunto Bruno Trentin. Si vede anche l'enorme manifestazione di Piazza del Popolo a Roma e l'assemblea al palazzetto dello sport di Torino, entrambe del 1969, con la prima vittoria quando Gianni Agnelli fu costretto a rimangiarsi la sospensione di 35 mila operai, puniti per rappresaglia antisindacale. Il regista incalza il sindacalista come per contrapporre un passato glorioso, quello dell'autunno caldo, a un presente amaro. Trentin invece conserva la sua passione, la sua voglia di ragionare e convincere gli altri, la sua ricerca di un'utopia possibile. Non per niente era stato definito "un intellettuale prestato al sindacato". Secondo Silvano Agosti, amico e regista: "Per lui il senso della lotta era un Per piuttosto che un Contro".
SCHEDA FILM
Regia: Silvano Agosti
Colore: B/N-C
Genere: DOCUMENTARIO POLITICO
Produzione: SILVANO AGOSTI