Nel crogiolo caratteristico di ogni zona di confine, a Tijuana, che non è esattamente Messico e non è esattamente Usa, ribollono forze pericolose che portano allo scoperto le capacità diaboliche di ogni essere umano, anche il più pacifico. Tra persone regolari, con normali vite di lavoro, in cui può identificarsi ognuno di noi, c'è chi sente l'impulso di seguire il leader di un culto con rituali primitivi che contemplano sacrifici umani...
SCHEDA FILM
Regia: Zev Berman
Attori: Brian Presley - Ed, Rider Strong - Phil, Jake Muxworthy - Henry, Beto Cuevas - Santillan, Martha Higareda - Valeria, Sean Astin - Randall, Damián Alcázar - Ulises, Marco Bacuzzi - Gustavo, Roberto Sosa - Luis, José María Yazpik - Zoilo, Humberto Busto - Mario, Elizabeth Cervantes - Anna, Francesca Guillén - Lupe, Alenka Rios - Amelia, Tomas Goros - Capitano Ramirez
Soggetto: Eric Poppen, Zev Berman
Sceneggiatura: Eric Poppen, Zev Berman
Fotografia: Scott Kevan
Musiche: Andrés Levin
Montaggio: Eric Strand
Scenografia: Tim Galvin
Arredamento: Pachilu Moreno
Costumi: Monica Araiz
Effetti: Jose' Manuel Cordero, Dirk Rogers, Erick Schiele
Altri titoli:
Borderland - Linea di Confine
Colore: C
Genere: HORROR
Specifiche tecniche: SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35)
Tratto da: ispirato a un fatto di cronaca (la sparizione di uno studente di un college texano) avvenuto nel 1989 a Matamoros, in Messico.
Produzione: TONIC FILMS, EMMETT/FURLA FILMS, FREEDOM FILMS, TAU PRODUCTIONS
Distribuzione: MEDIAFILM (2009)
Data uscita: 2009-06-19
NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 30 OTTOBRE 2008 AVEVA STABILITO IL DIVIETO AI MINORI DI 18 ANNI. LA REVISIONE DEL 19 GIUGNO 2009 HA POI ABBASSATO IL DIVIETO AI MINORI DI 14.
CRITICA
"Spiacerà a chi dagli horror thriller magari non pretende le grandi novità, ma almeno suspense e colpi di scena. 'Borderland' si differenzia da un qualunque telefilm solo perché gli effettacci sono più 'acci' della media." (Giorgio Carbone, 'Libero', 3 ottobre 2008)
"I1 legame stretto fra Messico e morte si rinnova nella apatia di popolazione e polizia, che paiono letalmente terrorizzati all'idea di ostacolare i progetti della setta. I1 sacrificio umano ormai non manca più in nessun horror o quasi, trasformando i film in semplici, quotidiane storie di assassinio individuale o collettivo." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 giugno 2009)