Borderland

MESSICO 2007
Nel crogiolo caratteristico di ogni zona di confine, a Tijuana, che non è esattamente Messico e non è esattamente Usa, ribollono forze pericolose che portano allo scoperto le capacità diaboliche di ogni essere umano, anche il più pacifico. Tra persone regolari, con normali vite di lavoro, in cui può identificarsi ognuno di noi, c'è chi sente l'impulso di seguire il leader di un culto con rituali primitivi che contemplano sacrifici umani...
SCHEDA FILM

Regia: Zev Berman

Attori: Brian Presley - Ed, Rider Strong - Phil, Jake Muxworthy - Henry, Beto Cuevas - Santillan, Martha Higareda - Valeria, Sean Astin - Randall, Damián Alcázar - Ulises, Marco Bacuzzi - Gustavo, Roberto Sosa - Luis, José María Yazpik - Zoilo, Humberto Busto - Mario, Elizabeth Cervantes - Anna, Francesca Guillén - Lupe, Alenka Rios - Amelia, Tomas Goros - Capitano Ramirez

Soggetto: Eric Poppen, Zev Berman

Sceneggiatura: Eric Poppen, Zev Berman

Fotografia: Scott Kevan

Musiche: Andrés Levin

Montaggio: Eric Strand

Scenografia: Tim Galvin

Arredamento: Pachilu Moreno

Costumi: Monica Araiz

Effetti: Jose' Manuel Cordero, Dirk Rogers, Erick Schiele

Altri titoli:

Borderland - Linea di Confine

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35)

Tratto da: ispirato a un fatto di cronaca (la sparizione di uno studente di un college texano) avvenuto nel 1989 a Matamoros, in Messico.

Produzione: TONIC FILMS, EMMETT/FURLA FILMS, FREEDOM FILMS, TAU PRODUCTIONS

Distribuzione: MEDIAFILM (2009)

Data uscita: 2009-06-19

NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 30 OTTOBRE 2008 AVEVA STABILITO IL DIVIETO AI MINORI DI 18 ANNI. LA REVISIONE DEL 19 GIUGNO 2009 HA POI ABBASSATO IL DIVIETO AI MINORI DI 14.
CRITICA
"Spiacerà a chi dagli horror thriller magari non pretende le grandi novità, ma almeno suspense e colpi di scena. 'Borderland' si differenzia da un qualunque telefilm solo perché gli effettacci sono più 'acci' della media." (Giorgio Carbone, 'Libero', 3 ottobre 2008)

"I1 legame stretto fra Messico e morte si rinnova nella apatia di popolazione e polizia, che paiono letalmente terrorizzati all'idea di ostacolare i progetti della setta. I1 sacrificio umano ormai non manca più in nessun horror o quasi, trasformando i film in semplici, quotidiane storie di assassinio individuale o collettivo." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 giugno 2009)