A Barcellona, il giovane Angel, un simpatico barista, dopo essersi recato, per una estrazione, nello studio dentistico della trentenne Sofia, una graziosa donna in preda a una delusione d'amore per aver scoperto che il suo fidanzato ha già moglie e figli, chiede ospitalità a Tristan, un commerciante di scarpe abbandonato dalla moglie e pateticamente in cerca d'amore. Invaghitosi di Sofia, Angel le invia anonimamente un nastro registrato con appassionate dichiarazioni amorose e le dà appuntamento all'Eden, il bar dove lavora. Intenzionata a vendicarsi degli uomini, Sofia accetta l'invito per prendere in giro quell'innamorato esaltato. Per un'improvvisa assenza di Angel, al banco del bar si trova Tristan, che era andato per riavere le chiavi del suo appartamento, il quale, inesperto, prepara a Sofia un cocktail afrodisiaco che bevono entrambi. Poco dopo Tristan e Sofia non solo si ritrovano l'uno nelle braccia dell'altra ma si accorgono di abitare nello stesso palazzo. Angel, deluso, dovrà affrontare la gelosia di Eva, amica di Sofia. che, credendosi tradita, lo strapazza.
SCHEDA FILM
Regia: Rosa Vergés
Attori: Viktor Lazlo - Sofia, Sergi Mateu - Tristan, Ángels Gonyalons - Eva, Pepe Rubiales - Alfredo, Pepa López - Marta, Bernadette Lafont - Alexandra, Ángel Jovè - Maurici, Inés Navarro - Sebastiana, Gemma Cuervo - Mamma di Angel, Ann Petersen - Mamma di Sofia, Fernando Guillén Cuervo - Angel
Soggetto: Rosa Vergés, Jordi Beltrán
Sceneggiatura: Jordi Beltrán, Rosa Vergés
Fotografia: Josep M. Civit
Montaggio: Susana Rossberg, Marisa Aguinaga
Scenografia: David Fernández
Costumi: María Gil
Altri titoli:
Boum Boum
Durata: 92
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA, AGFACOLOR
Produzione: ROSA ROMERO BENOIT LAMY PER ARSENAL FILMS, LAMY FILMS
Distribuzione: MIKADO FILM (1991) - LAUREN FILM (SPAGNA) - EDEN VIDEO
CRITICA
"Il film si lascia vedere per qualche situazione spiritosa, qualche osservazione intelligente sui costumi familiari, e qualche ritrattino di fianco". (Giovanni Grazzini, "Il Messaggero", 7/7/91).
"E' un'operina gradevole e spiritosa, soprattutto nella prima parte. A lungo andare, però, perde colpi stemperando l'estero e l'arguzia in manierati toni romantici". (Leonardo Autera, "Il Corriere della Sera", 10/7/91) .
"Un intrattenimento disinvolto, forse per fino troppo, sul tema della gioia e delle pene d'amore". (Francesco Bolzoni, "L'Avvenire", 10/7/91).
"Ritmo serrato, sapiente montaggio alternato, dialoghi ironici, cura dei dettagli, gags esilaranti". (Alberto Castellano, "Il Mattino", 18/7/91).