Carol, Diane, Jane, Sharon, 4 donne alle prese con gli eterni problemi sentimentali. La loro vita scorre piuttosto noiosa fino a quando la lettura di Cinquanta Sfumature di Grigio la cambierà irrimediabilmente. Ispirandosi allo scandaloso romanzo, vivranno nuovi amori, vecchi ritorni di fiamma, situazioni esilaranti e sconvenienti... Saranno finalmente pronte a entrare nel nuovo capitolo della loro vita?
SCHEDA FILM
Regia: Bill Holderman
Attori: Diane Keaton - Diane, Jane Fonda - Vivian, Candice Bergen - Sharon, Mary Steenburgen - Carol, Craig T. Nelson - Bruce, Andy Garcia - Mitchell, Don Johnson - Arthur, Richard Dreyfuss - Einstein, Ed Begley Jr. - Tom, Wallace Shawn - Dott. Derek, Alicia Silverstone - Jill, Tommy Dewey - Scott, Katie Aselton - Adrianne, Richard Dreyfuss - George
Sceneggiatura: Bill Holderman, Erin Simms
Fotografia: Andrew Dunn
Musiche: Peter Nashel
Montaggio: Priscilla Nedd-Friendly
Scenografia: Rachel O'Toole
Costumi: Shay Cunliffe
Effetti: Digital District
Suono: Craig Mann
Durata: 103
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: ANDREW DUNCAN, BILL HOLDERMAN, ALEX SAKS, ERIN SIMMS PER APARTMENT STORY, JUNE PICTURES
Distribuzione: BIM DISTRIBUZIONE (2019)
Data uscita: 2019-04-04
TRAILER
CRITICA
"Sta al femminismo come la saga delle sfumature di grigio rosso nero sta all'erotismo. Il regista Bill Holderman gioca a carte scoperte con una sceneggiatura non priva di battute «understatement» (anche di evitabili grossolanità, scena del Viagra) chiamando in servizio quattro dive (304 candeline totali) che si disputano il dono dell'autoironia con qualche smorfietta. Il filone «all female» ci ricorda 80 anni fa 'Donne', capolavoro di Cukor di ben altra pasta. (...) È audace solo in apparenza, non così fuori dalle convenzioni sociali come vorrebbe, ma anzi complice, eppur piacevole nel viaggio a ritroso nel tempo della commedia. Tanto che è presente in un cameo con il marito l'autrice delle 'Sfumature' E.L. James." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 4 aprile 2019)
"Da un po' di tempo i film con divi anziani hanno preso sempre più piede nel cinema americano. Jane Fonda, Clint Eastwood, Robert Redford, hanno interpretato ruoli di rapinatori in disarmo, amanti al crepuscolo, avventurieri tardivi: figure, insomma, che riscoprono l'amore e l'avventura, impensabili nel cinema di trenta quarant' anni fa. Per non parlare di una serie tv come 'Il metodo Kominsky', con Michael Douglas e Alan Arkin. Segno dell'invecchiamento del pubblico, specie per un certo tipo di cinema? O magari modelli attraenti anche per il pubblico di mezza età, che si conforta pensando che tra qualche decennio potrà ritrovarsi cool come loro? Il quarantenne Bill Holderman, dopo aver lavorato appunto come produttore agli ultimi film di Redford, ha messo insieme un cast di donne fra i 70 anni e gli oltre 80 (Jane Fonda, Diane Keaton, Candice Bergen), con la più giovane Mary Steenburgen (classe 1953) (...) Dopo la descrizione dei personaggi, si ha l'impressione che la vicenda ristagni: le scene che funzionano meglio sono quelle di gruppo, ma quando seguiamo le vicende separate l'interesse scema. E l'insieme, alla fine, non è molto divertente, a parte qualche battuta. Rimane giusto il piacere di rivedere attrici che portano con sé un po' di storia del cinema, magari attorniate da simpatici comprimari maschili, da Andy Garcia a Richard Dreyfuss a Craig T. Nelson. Non sarebbe poi un male l'apologia della lettura non come scoperta della bellezza e della cultura, ma come simpatico vizio. Il romanzo europeo in fondo cominciò secoli fa anche come genere d'evasione per femmine, e come tale venne criticato moralisticamente. Però '50 sfumature' sembra avere nel film un potere un po' troppo devastante, tanto da dare l'impressione di una specie di spot tardivo al libro (avallato dalla sua autrice, che compare in un cameo)." (Emiliano Morreale, 'La Repubblica', 4 aprile 2019)
"Nel gruppo di donne in età che in «Book Club» scelgono di leggere insieme la saga di «Cinquanta sfumature di grigio», Diane Keaton (che nel film, non a caso, si chiama Diane) ha il ruolo dell'irriducibile sognatrice. (...) Superata la malinconia di una crisi momentanea, Keaton alla fine si riprende la vita, dimostrando che amore e sesso non hanno date di scadenza. Ma, anzi, si possono consumare a volontà, a patto di sapersi guardare dentro (e allo specchio) con totale sincerità." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 4 aprile 2019)