Sul set di una soap-opera può succedere di tutto, perfino che le vite private degli interpreti idolatrati dal pubblico si intreccino avventurosamente con i fatti e misfatti delle telenovele. Ma quando l'audience è in calo, e sul volto di Celeste Talbert - la cosiddetta "fidanzatina d'America", impegnata nell'appassionante "Anche il sole tramonta" - qualche ruga comincia a farsi notare, il produttore ha gli incubi se pensa ai contratti pubblicitari e gli sceneggiatori debbono pure escogitare qualcosa. Uno di costoro, David Barnes, innamorato di Montana Moorehead, una prosperosa attrice che vuole scalzare Celeste, scova in Florida un attore non più giovane, ridottosi a recitare per i pensionati. E' Jeffrey Anderson, ai suoi bei tempi presente nella troupe della premiatissima soap-opera come partner di Celeste e poi fatto sparire con la scusa di un incidente d'auto. Jeffrey viene dunque recuperato per danneggiare Celeste, mentre nel contempo una ignota ragazza, Lori Craven, viene assunta a far da sordomuta in un piccolo episodio (una mensa di poveri). La realtà è che Lori è, a detta di Celeste, sua nipote (figlia di una sorella e abitante da sempre con la nonna) ed è a Lori che Jeffrey, all'oscuro dei precedenti, comincia a fare una corte discreta, il che aggrava la situazione, poichè fra Celeste e Jeffrey vi era stata una relazione e baci e bizze tornano a rinfocolarsi, stante la gelosia della diva. Finchè la verità vede la luce: la finta sordomuta è la figlia dei due artisti e, proprio quando il copione esige un bacio del padre alla ragazza, questa ritrova la voce e grida mamma": Celeste non ce la fa più, scavalca il testo suddetto e proclama in diretta che il trio in scena è legato da vincoli familiari ventennali. Il mélo è totale, ma il pubblico esulta, e, mentre Celeste firma ancora autografi, la giovane Lori (è la ricompensa del silenzio cui la madre l'ha da sempre obbligata) comincia a fare una bella carriera. Già i produttori esecutivi e gli sceneggiatori sono al lavoro: "Anche il sole tramonta" non può, nè deve, tramontare, occorrono colpi di scena e ribaltoni, magari anche cambi di sesso. La finzione, la vita e gli spot continueranno anche se con mille inverosimili variazioni e trovate. Lori diventerà nel cast la numero uno, con grande scorno di David e della intrigante Montana.
SCHEDA FILM
Regia: Michael Hoffman
Attori: Sally Field - Celeste Talbert, Kevin Kline - Jeffrey Anderson, Robert Downey Jr. - David Barnes, Cathy Moriarty - Montana Moorehead, Elisabeth Shue - Lori Craven, Whoopi Goldberg - Rose Schwartz, Carrie Fisher - Betsy Faye, Kathy Najimy - Tawny Miller, Garry Marshall - Edmund Edwards, Arne Nannestad - Burton White, il regista, Paul Johansson - Blair Brennan, Teri Hatcher - Ariel Maloney
Soggetto: Robert Harling
Sceneggiatura: Robert Harling, Andrew Bergman
Fotografia: Ueli Steiger
Musiche: Alan Silvestri
Montaggio: Garth Craven, Daniel Craven
Scenografia: Eugenio Zanetti
Arredamento: Lee Poll
Costumi: Nolan Miller
Effetti: Tony Vandenecker
Durata: 96
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: AARON SPELLING E ALAN GREISMAN, PARAMOUNT PICTURES
Distribuzione: UIP (1992) - CIC VIDEO
CRITICA
"Commedie così brillanti sono molto rare. Un impasto intelligente, che si beffa dei moderni romanzoni melo della televisione, satireggiando su fatti e misfatti, invenzioni e assurdità, quali le offrono i testi della soapopera e con garbo qui alternando verità e finzione. Non vi è nulla di pasticciato, anche se nel contenitore vi è di tutto: lo spettacolo ed i suoi riflessi commerciali; gli assilli della produzione; le scalmane degli sceneggiatori; l'isteria sul set e nel suo retroterra immediato; la gigioneria, le lacrime, nonchè gli intrighi e le immancabili gelosie. Il tutto si appoggia su di una sceneggiatura tanto solida, quanto leggerissime sono le bolle di sapone che volteggiano sulla puntata del romanzo fiume adorato dalle casalinghe, nonchè su di una regia di Michael Hoffman molto accorta. Per i colpi a sorpresa e di concatenarsi delle situazioni, il film è frizzante, ha molte finezze e risulta nel suo genere godibile. Alcune situazioni motivano le riserve."(Segnalazioni Cinematografiche, vol. 114)
"Divertentissima e acuta commedia di Michael Hoffman, che con candida ironia lancia terrificanti sberleffi al mondo dorato e sciocco delle telenovele, attorno a cui s'affanna una disperata corte dei miracoli in perenne lotta con l'audience. Nell'eccellente cast spicca per classe e simpatia Kevin Kline, il migliore commediante della penultima generazione". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 17 gennaio 2001)