Siamo negli anni '50. Hank Marshall è un militare pluridecorato, ingegnere nucleare addetto al monitoraggio degli esperimenti nucleari, divenuto una spina nel fianco per i suoi superiori per due motivi: la sua opposizione ai test effettuati e sua moglie Carly, volubile ed instabile, che intreccia relazioni ed intrighi in ogni base militare in cui la famiglia Marshall si trasferisce.
SCHEDA FILM
Regia: Tony Richardson
Attori: Jessica Lange - Carly Marshall, Tommy Lee Jones - Hank Marshall, Amy Locane - Alexandra Marshall, Powers Boothe - Vince Johnson, Carrie Snodgress - Vera Johnson, Chris O'Donnell - Glenn Johnson, Mitch Ryan - Ray Stevens, Dale Day - Colonnello Mike Anwalt, Timothy Scott - Ned Owens, Annie Ross - Lydia, Anna Klemp - Rebecca Marshall, Richard Jones - Jimmy, Gary Bullock - Dr. Vankay, Angela Paton - Dottie Owens
Soggetto: Rama Laurie Stagner
Sceneggiatura: Rama Laurie Stagner, Arlene Sarner, Jerry Leichtling
Fotografia: Steve Yaconelli
Musiche: Jack Nietzsche
Montaggio: Robert K. Lambert
Scenografia: Timian Alsaker
Costumi: Jane Robinson
Effetti: Cliff Wenger, Mack Chapman
Durata: 101
Colore: C
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO
Produzione: ORION PICTURES CORPORATION
Distribuzione: COLUMBIA TRI STAR FILM - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO - ORION PICTURES
NOTE
- REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1995
- OSCAR 1995 COME MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA A JESSICA LANGE.
- IL "FORT MATTHEWS" DEL FILM E' UN CENTRO AERONAUTICO IN DISARMO SITUATO NEI PRESSI DI SELMA, LA CITTADINA CHE FA DA SFONDO ALLA STORIA.
- COME CONSULENTE PER IL FILM E' STATO CHIAMATO UN EX VETERANO DEL VIETNAM.
- QUESTA E' L'ULTIMA REGIA FIRMATA DA RICHARDSON, DECEDUTO NEL 1992.
CRITICA
"Del film fa simpatia l'indomita passione ribellistica del compianto Richardson, che affronta con intrepido realismo lo squallore della vita di guarnigione e quel conformismo delle alte sfere che sconfina nella criminalità. Purtroppo l'intreccio privato si incolla male al tema del rischio nucleare, con risvolti stridenti: come quando il protagonista prende a pugni il superiore per motivi ecologici, ignorando che costui è andato a letto con sua moglie. Pur nativa del Minnesota, Jessica Lange sembra la perfetta bellezza del Sud insinuante e sciroccata, insoddisfatta e nevrotica: niente di strano che sia passata da Broadway impersonando Blanche in 'Un tram che si chiama Desiderio' e che con questo film abbia vinto l'ambito Academy Award. Che, a rigore, sarebbe potuto toccare anche a Tommy Lee Jones: per qualsiasi attore il cornuto è sempre il personaggio più ingrato e risolverlo con tanta accattivante dignità non è da tutti." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 24 giugno 1995)
"Energia atomica ed energia del cuore, paura e tristezza delle contaminazioni nucleari e affettive aloni di follia, fruscii di morte, impliciti presagi: la regia di Richardson è intensa e ombrosa, per nulla scontata, pacata e furibonda. E Jessica Lange, camuffata da Bardot o da Marilyn, danza senza pudori, mostra i seni sulla spiaggia, recita, anima e corpo, come un'eroina ambigua di Tennessee Williams, con l'usuale, nevrotica potenza delle sue eroine infelici di 'Sweet dreams', 'Frances' e 'Music box'." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 19 giugno 1995)
"Jessica Lange ha avuto per questo film l'Oscar 1995 come migliore attrice e hanno fatto benissimo a darglielo: il personaggio complesso di donna molto seducente e un po' stupida, narcisista e buona, esibizionista e coraggiosa, civetta con tutti e innamorata del marito, con le sue contraddizioni e il collante più solido d'una storia sovraccarica il centro luminoso di un'opera dallo strano destino. 'Blue Sky', realizzato quattro anni fa, sparito nella bancarotta di una società produttrice Orion Pictures, e riemerso postumo come ultima opera diretta da Tony Richardson, il gran regista inglese ('Tom Jones', 'I seicento di Balaklava', 'Gioventù: amore e rabbia', 'I giovani arrabbiati', 'Gli sfasati') che fu marito di Vanessa Redgrave e che morrà di Aids nel 1991. (...) Sui personaggi inconsueti e non superficiali, sulla storia realistica e attuale (sono recenti le informazioni sui gravi danni provocati alle popolazioni dai test atomici americani, e recentissima l'indignazione per la ripresa di analoghi test francesi) grava un'atmosfera dolente; il film sensibile e profondo benissimo interpretato, è molto interessante." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 17 giugno 1995)