Classico triangolo: lui, il marito - Marty - è un greco mezzo paranoico che gestisce un bar nel Texas; Abby, la moglie, di cui Marty è gelosissimo, è l'amante di Ray, un dipendente del locale. Avendo dei precisi sospetti, Marty prima incarica Visser, un "detective" privato, di acquisire delle prove e poi, dietro compenso di 10.000 dollari, di uccidere la coppia di amanti. Visser, attirato dal denaro, accetta, ma ha un'idea. Fotografati i due in un motel, trucca le fotografie come si trattasse di cadaveri e, a...missione compiuta, le porta al cliente. Appena ricevuto il denaro però, gli spara con la pistola di Abby, rubata dalla sua borsetta, sì che si possa incolpare la donna del delitto. Marty viene trovato morto da Ray, recatosi poco dopo nella stessa notte nei locali del bar, per farsi pagare dal principale la indennità di licenziamento dovutagli. Trovato Marty senza vita, Ray ne deduce che ad assassinarla è stata Abby. Preso dal panico e raccolta la pistola, l'uomo va a seppellire in aperta campagna Marty, che tuttavia ...
SCHEDA FILM
Regia: Joel Coen, Ethan Coen
Attori: Dan Hedaya - Julian Marty, Frances McDormand - Abby, John Getz - Ray, M. Emmet Walsh - Detective Visser, Samm-Art Williams - Meurice, Deborah Neumann - Debra, Raquel Gavia - Padrona di casa, Van Brooks - Uomo di Lubbock, Loren Bivens, William Creamer, Shannon Sedwice, Nancy Finger
Soggetto: Ethan Coen, Joel Coen
Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coen
Fotografia: Barry Sonnenfeld
Musiche: Carter Burwell
Montaggio: Joel Coen, Ethan Coen, Don Wiegmann
Scenografia: Jane Musky
Costumi: Sara Medina-Pape
Effetti: Loren Bivens
Durata: 95
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: NORMALE
Produzione: ETHAN COEN PER RIVER ROAD PRODUCTIONS
Distribuzione: DMV (1985) - GENERAL VIDEO - L'UNITA VIDEO (DIAMANTI)
CRITICA
"E' un film di odio, crudo e truce come pochi altri. Ed è anche un film irritante duro e non scevro di rozzezze, tutto giocato in una atmosfera fosca sotto il profilo umano e tetra per molti particolari e dettagli, punteggiata com'è di efferatezze. La recitazione è spesso tanto lenta da sembrare rarefatta, con personaggi molte volte o attoniti, o quasi assenti, malgrado la tensione che pur dovrebbe assillarli ed i sospetti, che tuttavia i due amanti non riescono mai ad esternarsi l'un l'altro (in questo al limite del poco credibile). Pur appartenendo al genere "thrilling", "Blood simple" non ha del thrilling" le indubbie finezze, le pieghe sottili ed i meccanismi intelligenti: cade nella truculenza con una certa facilità e non gli mancano ingenuità, sulle quali avrà modo di sorridere il meno incallito lettore di libri gialli (quel Ray che lascia impronte, dappertutto, la maldestra ripulitura del sangue versato dalla vittima). Qualche trovata dobbiamo pure accreditarla al regista e soggettista Joel Coen, non male anche dal punto di vista cinematografico." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 100, 1986)