In una cittadina della campagna inglese vive uno strano personaggio, Robert Miles che trascorre le sue giornate in compagnia di un gatto nero registrando le voci dei morti. Uno dopo l'altro, gli abitanti del paese iniziano a morire: un giovane automobilista perde la vita nel rogo della sua macchina; Maureen e Stan, due fidanzati, rimangono asfissiati nel vagone ferroviario in cui avevano cercato un po' d'intimità; Ferguson, l'ubriacone del luogo, una note cade da un'impalcatura e infine Liliana, madre di Maureen, muore nell'incendio che divampa nella sua abitazione. All'ispettore Gorley di Scotland Yard tutti questi decessi sembrano avere qualcosa in comune e per questo inizia a indagare. La giovane fotografa americana Jill ha trovato vicino a molti dei cadaveri le impronte di un gatto. Tutto porta proprio a Robert Miles. Quando anche Gorley rimane vittima di uno strano incidente e viene diffusa la notizia della sua morte, Jill decide di continuare da sola le indagini...
SCHEDA FILM
Regia: Lucio Fulci
Attori: Patrick Magee - Ssor Robert Miles, Mimsy Farmer - Jill Travers, la fotografa, David Warbeck - Ispettore Corley, Pier Luigi Conti - Sergente Wilson, Dagmar Lassander - Lillian Grayson, Bruno Corazzari - Ferguson, Geoffrey Copleston - Ispettore Flynn, Daniela Doria - Maureen Grayson
Soggetto: Edgar Allan Poe - racconto, Biagio Proietti
Sceneggiatura: Biagio Proietti, Lucio Fulci
Fotografia: Sergio Salvati, Franco Bruni - operatore, Roberto Forges Davanzati - operatore
Musiche: Pino Donaggio
Montaggio: Vincenzo Tomassi
Scenografia: Francesco Calabrese
Costumi: Massimo Lentini
Effetti: Paolo Ricci
Aiuto regia: Roberto Giandalia
Seconda unità: Roberto Giandalia - regia
Altri titoli:
The Black Cat
Il gatto nero
Le chat noir
Durata: 92
Colore: C
Genere: HORROR
Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNOVISION, TELECOLOR
Tratto da: liberamente tratto dal racconto "Il gatto nero" di Edgar Allan Poe
Produzione: SELENIA CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: MEDUSA CINEMATOGRAFICA - DOMOVIDEO
CRITICA
"Prendendo spunto dal racconto di Edgar Allan Poe (quello arcinoto dell'uomo che vede nel suo gatto la reincarnazione di una strega fino a uscirne pazzo e diventare un assassino) Fulci ricostruisce la storia, ambientandola nell'Inghilterra odierna, immaginando la figura antagonista al tenebroso gatto nel paranoico professore dedito all'ascolto delle voci dei morti, registrate con sofisticate apparecchiature". (M. Romagnoli, 'L'Occhio del Testimone', Granata Press, 1992)
"Molto liberamente ispirato ad un celebre racconto di Edgar Allan Poe, il film è un impasto non riuscito di 'horror' fantastico, di parapsicologia, di demoniaco alla maniera de 'L'esorcista', e con gli ingredienti del 'giallo'. Il risultato di tanti apporti è deludente per colpa di uno sbagliato dosaggio degli effetti, distribuiti con scarso senso dei tempi, per le molte incongruenze del racconto, che manca di chiarezza e di logica così da riuscire confuso e non convincente". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 91, 1981)