Sonny Koufax è un trentenne ancora indeciso su cosa fare nella vita. Esasperata, la fidanzata Vanessa lo lascia. Una mattina a casa di Sonny viene accompagnato per errore Julian, un bambino di cinque anni. Dopo i primi momenti di incertezza, Sonny fa rimanere il piccolo a casa. Lo porta da Vanessa e vede che lei sta già con un altro. Vorrebbe restituirlo ma gli dicono di aspettare. Allora lo tiene con se e cerca di organizzare la vita di tutti e due. Telefona al padre, avvocato in Florida, per avere un aiuto ma la frattura tra i due è ancora molto forte. A scuola Julian combina guai e viene mandato via. Finché un giorno arriva l'assistenza sociale: Sonny è accusato di essersi spacciato per un altro, e il bambino viene subito prelevato con grande disperazione di tutti e due. Quando arriva il giorno dell'udienza per l'affidamento, in tribunale c'è anche il padre di Sonny che, da avvocato, interroga il figlio; e c'è anche Kevin, che afferma di essere lui il padre di Julian. E a lui la Corte lo affida. Un anno, tre mesi, sei giorni dopo si festeggia il compleanno di Sonny. Lui è sposato con Leila, hanno un bambino. Julian sta con il papà e la mamma Corinne.
SCHEDA FILM
Regia: Dennis Dugan
Attori: Adam Sandler - Sonny, Joey Lauren Adams - Layla, Jon Stewart - Kevin, Cole Sprouse - Julian, Josh Mostel - Signor Brooks, Leslie Mann - Corinne, Allen Covert - Phil, Rob Schneider - Fattorino, Joseph Bologna - Signor Koufax
Soggetto: Steve Franks
Sceneggiatura: Steve Franks, Tim Herlihy, Adam Sandler
Fotografia: Theo van de Sande
Musiche: Teddy Castellucci
Montaggio: Jeff Gourson
Scenografia: Perry Andelin Blake
Altri titoli:
Guy Gets Kid
Durata: 95
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: SIDNEY GANIS, JACK GARRAPUTO PER JACK GARRAPUTO PRODUCTIONS, OUT OF THE BLUE
Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (1999) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
CRITICA
"Diretto da Denis Dugan con l'estro creativo di un telefilm medio, 'Big Daddy', è il genere di storia dove i bambini sono straordinariamente simpatici (e belli), gli adulti eccezionalmente comprensivi e tutti finiscono per farsi un sacco di bene. È anche il genere di film, però, che ti dimentichi due ore dopo averlo visto". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica, 7 dicembre 1999)