Luciano Bianciardi, classe 1922, è stato uno degli scrittori e giornalisti che hanno lasciato il segno nell'Italia degli anni Sessanta. Originario della Maremma toscana, arriva nella Milano del pieno boom economico per inseguire una donna, Maria Jatosti, per la quale aveva abbandonato moglie e figli. Il suo vero obiettivo è quello di vendicare i minatori toscani uccisi dal 'grisou' e fare la rivoluzione. È ossessionato da tre cose: la sua macchina da scrivere, il potere del nuovo media, la televisione, e l'amore per le donne. Bianciardi però sarà schiacciato da un sistema più forte e più organizzato di lui. I suoi ideali saranno stritolati e lui, come molti altri, verrà rinchiuso nei meccanismi perfetti dell'industria culturale. Abbandonato da tutti, e con la consapevolezza di aver scritto parole che nessuno ha mai capito realmente, Bianciardi muore nel 1971, a 49 anni, consumato dall'alcol, dopo essere scappato da Milano per trovare rifugio nella piccola Rapallo. Per far rivivere la sua figura e risentire la sua voce, il regista Massimo Coppola ha compiuto un viaggio tra Grosseto, Roma, Rapallo e Milano ascoltando quanti potessero raccontare di lui e della sua vita. Le parole della compagna Maria e di sua figlia Luciana, con cui aveva riallacciato un tenero e intenso rapporto negli ultimi anni di vita, si alternano a quelle dei vecchi amici di Grosseto e di quelli che avevano condiviso le notti milanesi da bohèmienne...
SCHEDA FILM
Regia: Massimo Coppola
Soggetto: Massimo Coppola, Alberto Piccinini
Fotografia: Giovanni Giommi
Montaggio: Giogiò Franchini, Latino Pellegrini
Durata: 60
Colore: B/N
Genere: BIOGRAFICO DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: BETA DIGITALE
Produzione: MASSIMO COPPOLA, GIACOMO PAPI, FRANCESCA CIMA, NICOLA GIULIANO PER INDIGO FILM, ISBN MILANO FILMS, IN COLLABORAZIONE CON MERCURIO CINEMATOGRAFICA
NOTE
- PRESENTATO ALLA 4. EDIZIONE DELLE 'GIORNATE DEGLI AUTORI - VENICE DAYS', VENEZIA 2007.