Cine-ritratto di una delle più affascinanti e complesse figure del panorama politico internazionale: Benazir Bhutto.
SCHEDA FILM
Regia: Duane Baughman, Johnny O'Hara
Attori: Benazir Bhutto - Se stessa
Sceneggiatura: Johnny O'Hara
Fotografia: Jens Schlosser, Noel Donnellon, David Ethan Sanders, Jim Mulryan
Montaggio: Jessica Hernández
Durata: 115
Colore: C
Genere: BIOGRAFICO DOCUMENTARIO
Produzione: ICON TELEVISION MUSIC, YELLOW PAD PRODUCTIONS
Distribuzione: MIKADO
Data uscita: 2010-11-05
TRAILER
NOTE
- EVENTO SPECIALE ALLA V EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2010).
CRITICA
"Il documentario di Baugham e O'Hara alterna ricostruzione storica, politica e vita privata con uno sguardo che ondeggia tra il reportage scattante ed impegnato e la soap dinastica. Capace però di trasformarsi a tratti anche in prezioso documento grazie ai rari materiali d'archivio utilizzati, di cui fanno parte una cinquantina di ore di registrazioni audio in cui la stessa Benazir Bhutto racconta la sua vita. Esclusive anche le interviste raccolte subito dopo la violenta morte del primo premier donna di un paese islamico, al marito - attuale presidente del Pakistan - Asif Ali Zardari, al figlio Bilawal Bhutto Zardari attuale presidente del PPP, alle figlie Bakhtawar e Assefa, alla sorella Sanam. E' costata non poca fatica ai registi e ai produttori di 'Bhutto' anche l'intervista al generale Musharraf, presidente del Pakistan nel momento del rientro in patria di Benazir dall'esilio e principale imputato della sua morte. (...) Il documento affronta anche il ruolo del Pakistan nello scenario mondiale, indispensabile alleato degli Usa." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 31 ottobre 2010)
"Una storia, al tempo stesso collettiva e personale, che passa attraverso l'adorazione del popolo, le faide della famiglia, la prigione e la tortura e che viene raccontata nell'intenso documentario 'Bhutto', presentato in anteprima al Festival tra la commozione e il lungo applauso finale. All'evento speciale del Festival è brevemente intervenuto Bilawal Bhutto Zardari, figlio della leader assassinata." ('Il Messaggero', 04 novembre 2010)