Omer, un operaio agricolo turco, residente in un villaggio sperduto dell'Anatolia, marito di Hanim, una donna ancora piacente, è padre di ben cinque figlie. Omer desidera vivamente un figlio maschio, e quando Hanim gli partorisce una sesta femmina, prende - non senza esitazione - una decisione consentita dalle costumanze retrograde della sua gente: decide il "berdel", lo scambio di moglie, cedendo a questo scopo Beyaz, la figlia maggiore, ad un anziano cognato, e ricevendo in cambio la giovane Fatma (operazione pure "normale" in tali disumane costumanze). La nuova moglie Fatma viene accolta cortesemente da Hanim che le usa ogni riguardo per consentirle una gravidanza senza rischi, secondo gli ordini di Omer. Questi, pur in euforica attesa dell'agognato maschio, non si fa scrupolo di approfittare anche di Hanim. Ma Fatma gli partorisce una femmina, mentre Hanim, recatasi ad assistere la giovanissima Beyaz (rimasta innamorata di Mahmut, un giovane operaio) muore dando alla luce un figlio maschio. Frastornato, Omer non può che accettare il matrimonio di Beyaz con Mahmut, mentre le piccole figlie si ravvicinano al padre che sembra finalmente cambiato.
SCHEDA FILM
Regia: Atif Yilmaz
Attori: Tarik Akan - Omer, Turkan Soray - Hanim, Fusun Demirel - Fatma, Mine Cayiroglu - Beyaz, Cem Bender - Mahmut, Taner Barlas - Hidir, Gulsen Tuncer - Hanife, Levent Yilmaz, Ziya Ulkenciler, Erdinc Ozkan, Abdulkadir Tulun, Fatos Zeytinler, Suzan Kardes
Sceneggiatura: Atif Yilmaz, Yildirim Turker
Fotografia: Erdal Kahraman
Musiche: Selim Atakan
Montaggio: Mevlüt Kocak
Durata: 83
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Tratto da: romanzo di Esma Ocak
Produzione: GULSEVEV GUVEN YASER
Distribuzione: I.M.C. (1995)
CRITICA
"E' vero che la donna è vittima con delle regole che lo stabiliscono ma è anche vero che l'uomo si ritrova (e con quanta consapevolezza?) a dover fare alcune cose, pena l'esclusione dalla società.
Una contraddizione enorme che in 'Berdel' viene sviscerata al di là delle apparenze. Del resto l'obiettivo di Yilmaz - 'troppo spesso ci si accontenta delle spiegazioni più facili, di quanto è più schematizzabile specialmente davanti un osservatore esterno' - che ama sedurre, trascinare dentro una storia, per rendere una realtà mai a una dimensione, aperta invece a più interpretazioni. A fantasia infinita." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 15 Febbraio 1995)