Durante la guerra in Afghanistan un carro armato sovietico, che ha appena ucciso un mujahiddin sotto i suoi cingoli, si perde in un valle senza uscita. Braccati dai guerriglieri islamici ansiosi di vendicare il compagno morto, fra gli occupanti del carro esplodono le tensioni.
SCHEDA FILM
Regia: Kevin Reynolds
Attori: George Dzundza - Capitano Daskal, Jason Patric - Tenente Kovercenko, Steven Bauer - Taj, Stephen Baldwin - Golikov, Don Harvey - Kaminski, Kabir Bedi - Akbar, Erick Avari - Samad, Chaim Girafi - Moustafa, Shoshi Marciano - Sherina, Yitzhak Ne'Eman - Iskandar, Moshe Vapnik - Hasan, Claude Aviram - Sadioue, Victor Ken - Ali, Avi Keedar - Noor, Beni Baruchin - Afzal, Rami Heuberger - Pilota elicottero, Osnat Mor - Ragazza, Avi Gil-Or - Khahzaman, Roberto Pollak - Shahzaman, David Sherrill - Pilota elicottero
Soggetto: William Mastrosimone - testo teatrale
Sceneggiatura: William Mastrosimone
Fotografia: Douglas Milsome
Musiche: Mark Isham
Montaggio: Peter Boyle (II)
Scenografia: Kuli Sander
Costumi: Rochelle Zaltzman
Effetti: Peter Hutchinson
Altri titoli:
The Beast
Durata: 109
Colore: C
Genere: DRAMMATICO GUERRA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - DELUXE
Tratto da: testo teatrale "Nanawatai" di William Mastrosimone
Produzione: A E M FILM PRODUCTION, BRIGHTSTAR FILMS
Distribuzione: COLUMBIA TRI STAR FILMS ITALIA - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
NOTE
- CHAIM GIRAFI E' ACCREDITATO COME HAIM GERAFI, YITZHAK NEEMAN COME ITZHAK BBI NEEMAN.
CRITICA
"Il film parla delle persone coinvolte: i sovietici e gli afghani; da ambo le parti ci sono individui buoni o malvagi e non ha importanza quanto una delle parti sia tecnologicamente superiore: lo spirito dell'uomo prevarrà sempre. In questa ambientazione scabra, le donne con i loro comportamenti fanno pensare agli stridori di certi cori della tragedia greca, dove incombe ineluttabile il destino." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 106, 1988)
"Un film bellico di grande valore umano e spettacolare. Il suo merito maggiore, considerando che si tratta di una produzione americana, è quello di non rappresentare senza distinzioni i russi come pericolosi assassini. E Reynolds non manca di una certa forza esecutiva." (Francesco Mininni, 'Magazine Italiano tv')
"Da un dramma teatrale di W. Mastrosimone, ha ambizioni di denuncia contro la guerra, ma, nonostante un certo brio narrativo, risulta soltanto un film di propaganda antisovietica sull'Afghanistan. Girato in terra di Israele." (Laura e Morando Morandini, 'Telesette')