Barcellona. César lavora come portiere in uno stabile e ogni giorno compie i suoi doveri ignorato dagli inquilini che vi abitano. César non sa cosa sia la felicità, ma si accontenta di trovare le sue ragioni di vita giorno dopo giorno, scrutando tutto ciò che lo circonda con particolare attenzione. Soprattutto coloro che abitano nel palazzo: li osserva attentamente, ne conosce i dettagli più intimi, sa tutto di loro. Specialmente di una, Clara, giovane e spensierata con un inguaribile ottimismo che la porta a vedere sempre il lato positivo delle cose. César questo non lo può sopportare; lui si nutre del dolore degli altri, gode dell'infelicità e delle angosce altrui e non c'è niente che ami di più che piantare il seme della disperazione e vederlo crescere. Convinto di aver trovato in Clara la vittima perfetta, si spingerà fino al limite più estremo pur di rendere la sua vita un inferno...
SCHEDA FILM
Regia: Jaume Balagueró
Attori: Luis Tosar - César, Marta Etura - Clara, Alberto San Juan - Marcos, Iris Almeida - Úrsula, Petra Martínez - Miss Verónica, Carlos Lasarte - Inquilino del 4º B, Pep Tosar - Padre di Úrsula, Margarita Rosed - Madre di César, Oriol Genís - Amministratore condominio, Amparo Fernández - Donna delle pulizie, Roger Morilla - Figlio della donna delle pulizie, María Dolors Vidal - Madre di Clara, Pilar Oliva - Inquilina del 3º B
Sceneggiatura: Alberto Marini
Fotografia: Pablo Rosso
Musiche: Lucas Vidal
Montaggio: Guillermo de la Cal
Scenografia: Javier Alvariño
Arredamento: Nuria Muni
Costumi: Marian Coromina
Effetti: Juan Carlos Dávila, Cesc Biénzobas, Cubica, DDT Efectos Especiales, Nasa Fx
Altri titoli:
Sleep Tight
Durata: 102
Colore: C
Genere: THRILLER HORROR
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)
Produzione: CASTELLANO PICTURES, FILMAX ENTERTAINMENT
Distribuzione: KEY FILMS (2012)
Data uscita: 2012-07-27
TRAILER
NOTE
- ALBERTO MARINI FIGURA ANCHE TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI.
- PRESENTATO AL 29. TORINO FILM FESTIVAL NELLA SEZIONE 'FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO'.
CRITICA
"Un film spagnolo. Il titolo originale era 'Mientras duermes' (Mentre dormi). Quello della versione destinata al mercato italiano lo reinterpreta, ma in inglese, con 'Bed Time' (L'ora del letto) probabilmente pensando che il nostro pubblico ne sia maggiormente attratto... 'Bed Time', allora. Prima però di avvicinarsi a quel letto, il regista Jaume Balagueró, attento fin dai suoi esordi ad inserirsi, sia pure in modo non sempre originale nel filone spagnolo dell'orrore, ci intrattiene a lungo sul suo protagonista, portiere in uno stabile alla periferia di Barcellona. (...) La struttura narrativa non è sempre all'insegna della logica. Certi passaggi sono abbastanza gratuiti, altri non è facile ritenerli plausibili e qualcuno, per voler essere enigmatico, finisce solo per sconcertare. La regia, invece, gli scopi di tensione e di affanni cui mirava non si può dire che non li raggiunga. Immagini quasi sempre buie (non solo quando scocca il 'bed time'), inquadrature costruite in modo da proporsi in cifre sospese, per privilegiare il tetro, dei ritmi intenti a far dipendere le ansie proprio dal loro svolgersi ambiguo, dispiegando di continuo climi grondanti angosce. Il protagonista, Luis Tosar, già visto in 'Miami Vice', si adegua al ruolo: con una grinta oscura, attraversata da ombre a poco a poco sempre più fitte; quella sua psicosi, però, così scarsamente verosimile, svuota di credibilità quasi tutto il resto. Compresa la sua recitazione." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 27 giugno 2012)
"Altro weekend super-estivo, con uscite cinematografiche non appassionanti, ma con un'eccezione... e una curiosità: doveva proprio arrivare agosto per assistere a una presenza massiccia di cinema spagnolo sui nostri schermi. In realtà la Spagna, negli ultimi anni, ha prodotto più film dell'Italia, ma pochi arrivano sui nostri schermi (e molti non escono nemmeno in Spagna, essendo destinati all'America Latina: è uno dei vantaggi di parlare una lingua diffusa in mezzo mondo). Oggi escono un curioso fantasy che ammettiamo di non conoscere, 'Il cavaliere del Santo Graal' di Antonio Hernandez, e il notevole 'Bed Time' di Jaume Balagueró. E', costui, un catalano che fra gli appassionati di cinema di genere contende a Pedro Almodóvar il titolo di regista spagnolo più noto nel mondo, grazie alla fortunata saga horror-reality di '[Rec]'. Di recente è passato per Roma, per promuovere un film che avrebbe meritato un'uscita meno estiva. Ma tant'è, è comunque bene che il film esca, i brividi che provoca potrebbero rivelarsi un efficace antidoto alla calura - ed è doveroso segnalare che la sceneggiatura è di un italiano, Alberto Marini, che collabora da tempo con Balagueró." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 27 luglio 2012)
"Non ha motivi, e non ne sente il bisogno, la volontà di male del protagonista dì 'Bed Time' (...) La freddezza senza pietà del film sta nella regia tesa di Balagueró, quasi da horror, e anche nella sceneggiatura di Alberto Marini, che alla volontà di male di César affianca quella di altri personaggi secondari. Ora si tratta di un condomino sempre livido (Carlos Lasarte), ora di un padre senza tenerezza (Pep Tosar), ora di sua figlia adolescente Ursula (Iris Almeida Molina), ricattatrice e bugiarda. Anche la loro malvagità è raccontata come fosse assoluta, senza motivi e paga di sé. Alla fine, solo Clara sembra contraddire questa prospettiva scoraggiata sull'anima umana. Per quanto ferita nel profondo, stringe al cuore il figlio che le è nato da pochi giorni. Anche su di lui César è riuscito a stendere la propria tela, ma lei lo tiene fra le braccia, e lo bacia con un amore più forte del male ricevuto. Che si tratti di un gesto disperato, o che si tratti di un'ultima speranza, in ogni caso il cielo di 'Bed Time' è plumbeo." ('Espresso', 27 luglio 2012)
"Un portiere, César (Luis Tosar, mostruoso), apparentemente ligio al dovere, di poche parole, servile. Una persona che dai per scontata, che non noti neppure, ma la realtà è un'altra: nottetempo, non custodisce, ma entra furtivo in più di un appartamento, soprattutto quello di una bella condomina, Clara (Marta Etura), rea di felicità. L'unica colpa della sventurata è il sorriso, ma tanto basta perché diventi il capro espiatorio designato, in un crescendo di persecuzione, violenza e scontro di classe: la preda è lei, il portiere un crudele aguzzino che non le risparmia nulla. È 'Bed Time', il thriller a occhi chiusi ma tutt'altro che soporifero di Jaume Balagueró. Dopo aver magistralmente giocato tra finzione e reality nel dittico '[Rec]', il regista spagnolo si riscopre classico, con un dramma d'appartamento che sarebbe piaciuto a Hitchcock: suspense e terrore tra quattro mura, e la spietata analisi di un'ossessione misogina. Confermato è il suo talento per le incursioni horror, la claustrofobia e il rapporto confidenziale con la paura, perché lo psicopatico César è capace di infettare la nostra quotidianità, le nostre cose, la nostra pelle. Ma Balagueró non giudica, semplicemente ci tiene incollati alla poltrona: ora chi farà sonni tranquilli?" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 26 giugno 2012)
"Peccato che abbiano deciso di far uscire uno dei più bei thriller di questo 2012 in piena estate, quando la già poca gente che va al cinema sarà in ferie. Rischia quindi di sparire nell'oblio la bella intuizione del regista di horror Jaume Balagueró, qui prestato ad un genere che reinventa richiamando alla mente la tradizione hitchcockiana. I canoni non regalano nulla di nuovo. C'è una casa, luogo che apparentemente dovrebbe essere di rifugio sicuro; c'è la persona insospettabile che in realtà è un sadico stalker; c'è la vittima pura ed innocente col sorriso sempre sulle labbra. Una favola moderna, quindi, per adulti (...). Un thriller che cresce in tensione dopo ogni inquadratura, giocando molto sulla bravura dei suoi interpreti. Perderselo, sarebbe un delitto." (Maurizio Acerbi, 'il Giornale', 13 luglio 2012)