I servizi segreti delle maggiori potenze mondiali sono in fibrillazione. Circola, infatti, voce di un nuovo dispositivo in grado di mettere a segno il delitto perfetto. Un microcongegno iniettabile che rimane inattivo nel corpo della potenziale vittima fino a quando non si decide di renderlo operativo. Per ottenerlo si scatena una folle corsa per impossessarsi del congengo. Fra gli altri sono in gra l'agente chiamato in codice Sever, l'altro è l'ex cacciatore di uomini dell'FBI Jeremiah Ecks, dimessosi dal Bureau dopo la morte violenta della moglie. Costretto a tornare in servizio Ecks dovrà sfidare Sever in una gara senza esclusione di colpi.
SCHEDA FILM
Regia: Wych Kaosayananda
Attori: Antonio Banderas - Jeremiah Ecks, Lucy Liu - Sever, Gregg Henry - Robert Gant, Ray Park - Ross, Talisa Soto - Rayne Gant, Miguel Sandoval - Julio Martin, Terry Chen - Harry, Roger R. Cross - Zane, Sandrine Holt - Agente Bennett, Steve Bacic - Agente Fleming, Aidan Drummond - Michael, Eric Breker - Agente Curtis
Sceneggiatura: Alan McElroy
Fotografia: Julio Macat
Musiche: Don Davis
Montaggio: Jay Lash Cassidy, Caroline Ross
Scenografia: Lawrence F. Pevec, Douglas Higgins
Costumi: Magali Guidasci
Effetti: Stewart Bradley II
Durata: 91
Colore: C
Genere: AZIONE FANTASCIENZA
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: CHRIS LEE PRODUCTIONS - DANTE ENTERTAINMENT - FRANCHISE PICTURES - MHF ERSTE ACADEMY FILM CMBH & CO. PRODUKTIONS KG - SUPERMEGA
Distribuzione: EAGLE PICTURES (2003)
Data uscita: 2003-09-26
CRITICA
"Piacerà ai fans del cinema che hanno già eletto (solo in base al sentito dire) il regista tailandese Wych a loro idolo, collocandolo addirittura di qualche spanna al di sopra del mitico John Woo". (Giorgio Carbone, 'Libero', 26 settembre 2003)
"Il regista/produttore è nato a Bangkok da genitori tailandesi diplomatici, non ha ancora trent'anni, è cresciuto tra Mosca, Copenaghen, Islamabad e la Nuova Zelanda, si è significativamente ribattezzato Kaos perché negli Stati Uniti nessuno era in grado di pronunciare il suo nome Wych Kaosayananda. 'Ballistic' è il suo primo film". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 settembre 2003)
"'Ballistic' è un film dove ciò che conta meno, dopo i dialoghi e la coerenza degli eventi, è l'interpretazione, così non sfigura nemmeno la cino-americana Lucy Liu, statuaria nel senso che ha un'espressione meno di Banderas. (...) L'arma segreta di 'Ballistic' è che dopo solo un'ora e venti siete fuori e senza esservi annoiati. Non è poco". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 26 settembre 2003)