Mark Devereaux, un musicista, che compone, con poca soddisfazione, musiche per film della televisione, e vive con la moglie Sara a Hollywood, sempre sperando in un grosso successo, che forse gli potrà venire da un importante produzione di prossimo allestimento. Sara, invece, lavora alla radio, dove, come presentatrice, fra l'altro collabora con la pseudo dottoressa Jane, abile truffatrice, che spaccia con sussiego consigli di tipo psicanalitico. Mentre Mark sta componendo un nuovo pezzo (aiutandosi con qualche plagio di autori famosi), per caso la sua musica viene erroneamente trasmessa nello spazio, via satellite, e captata da un gruppo di marziani, che ne rimangono affascinati, e perciò piombano sulla terra in gran numero. E' una pacifica invasione, ma porta notevoli conseguenze, perchè arrivano ovunque strani esseri verdi, dall'aspetto quasi umano, che sono pacifici, appaiono e scompaiono a loro piacimento, e si introducono dappertutto, perfino nella camera da letto di Mark e Sara, che vorrebbero guardare durante i loro rapporti amorosi. Questi esseri sanno tutto sui pensieri e i sentimenti degli umani e sono sempre onesti e sinceri, perciò la loro presenza sconvolge gli uomini, abituati invece a mentire, a truffare, a rubare. L'America è in subbuglio, lo stesso presidente degli Stati Uniti parla in televisione dei marziani, e Mark viene arrestato e inquisito dalle autorità, che lo accusano d'essere complice degli sgraditi invasori; perciò lui deve fingersi pazzo, per evitare il peggio. Durante questi interrogatori, Mark però comprende che ad attirare i marziani sulla terra è stato quel motivo da lui composto e trasmesso dalla radio, e che, perciò, per farli ripartire occorrerebbe suonarlo all'indietro. Mentre intanto la dottoressa Jane è smascherata e cacciata dal lavoro, e tornerà a fare la chiromante, Mark, riacquistata la libertà, riesce a ricordare le note di quel famoso motivo e a suonarlo all'indietro, facendolo (con l'aiuto di Sara) trasmettere da centinaia di stazioni radio. Subito tutti i marziani invasori, spariscono dalla Terra. Gli uomini, perciò, possono finalmente tornare a mentire e a rubare, come fanno sempre, e con soddisfazione. Però Mark, abbandonato il suo insoddisfacente lavoro per i film televisivi, torna a suonare vera musica jazz, formando di nuovo il suo quartetto con gli amici di un tempo.
SCHEDA FILM
Regia: David Odell
Attori: Randy Quaid - Mark Devereaux, Margaret Colin - Sara Brody, Anita Morris - Dr. Jane Buchanan, John Philbin - Donny, Ronny Cox - Il presidente, Bruce French - Elgins, Gerrit Graham - Stan Garrett, Dean Devlin - Joe Fledermaus, Roy Brocksmith - Mr. Kornheiser, Barry Sobel - Capo marziano, Timothy Stack - Seagrams, Vic Dunlop - Capo marziano
Soggetto: Fredric Brown - romanzo
Sceneggiatura: Charles S. Haas
Fotografia: Peter Deming
Musiche: Allan Zavod
Montaggio: Kathryn Campbell
Scenografia: Catherine Hardwicke
Costumi: Robyn Reichek
Durata: 92
Colore: C
Genere: COMICO
Specifiche tecniche: NORMALE
Tratto da: romanzo di Fredric Brown
Produzione: MICHAEL D. PARISER PER MARTIANS INC.
Distribuzione: LIFE INTERNATIONAL (1990) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
CRITICA
"Scherzosa commedia sui marziani, esseri umani tinti di verde e non fratelloni di E.T. (il titolo originale era 'Martians Go Home'), che arrivano sulla Terra e spaventano donne, bambini, adulti, fidanzati, amanti con l'intento di moralizzare il nostro pianeta e di denunciare ogni malefatta, ogni tentativo di corruzione, ogni gesto e intenzione disonesti. (...) L'idea abbastanza divertente di partenza è realizzata senza estro ma ironica risulta l'ambientazione in una Los Angeles popolata da una fauna umana incredibile e spesso spiritoso è il dialogo. Tra i protagonisti, il volto più noto è quello di Randy Quaid, il fratello robusto di Dennis, buon caratterista e attore eclettico. Ronny Cox, attore televisivo popolarissimo in Usa, fa la parodia di un presidente degli Stati Uniti in un film che è stato tratto da un best seller tascabile d'oltreoceano scritto da Frederick Brown." (Giovanna Grassi, 'Il Corriere della Sera', 14 Agosto 1990)
"Niente a che vedere con il precedente film di Mel Brooks, intelligente e divertente, cui il titolo italiano fa riferimento. Qui si racconta di un'invasione marziana che avviene mentre un musicista di Hollywood sta componendo la colonna sonora per una sorta di 'Incontri ravvicinati'.(...) Ma il tema dell'impossibilità di essere perbene si perde per strada in una sceneggiatura che preferisce sbrigarsela con apparizioni inopportune degli uomini verdi che vogliono studiare le abitudini sessuali degli umani mangiando popcorn come fossero al cinema. 'Sono invasori?'. 'Peggio, sono turisti' è una delle battute più felici del film. Il musicista, esasperato, crede di aver trovato il modo di rimandare a casa gli indesiderati ospiti. Ce la fa, e tutto può tornare come prima. Anche la televisione con un nuovo quiz per divorziandi: chi vince, si tiene la casa e il patrimonio. Però il musicista preferisce abbandonare tutto, smetterla di scopiazzare qua e là e tornare a suonare roba vera nei localini." ('La Stampa', 11 Agosto 1990)
"L'idea, nella sua assoluta semplicità, non era nemmeno male. Richiamati da un motivetto composto da Randy Quaid per un film alla 'Incontri ravvicinati', i marziani invadono la Terra. Pelle verde e bocche luminescenti a parte, sono identici a noi e non sono nemmeno cattivi, ma hanno qualche marcia in più. Leggono nel pensiero, possono apparire e sparire a comando, e non perdono un'occasione per combinare pasticci, scimmiottando i terrestri e scoprendo altarini. Qualcuno si infila in tv a sputtanare in diretta le tresche aziendali delle presentatrici, altri vanno in Borsa e subito crolla Wall Street, altri ancora si prendono cura di Randy Quaid e della sua mogliettina, che con un ladro timido e una psichiatra imbrogliona sono i protagonisti della sgangherata vicenda. L'intenzione ovviamente è satirica, ma a parte un paio di siparietti musicali e qualche trovata, si vola bassini. Battute? Una, che poi è la chiave del film: 'Fosse un'invasione si potrebbe resistere. Ma questi sono turisti!'." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 6 Agosto 1990)