Baishe Chuanshuo

CINA 2011
Le vicende amorose del giovane erborista Xu Xian e del 'Serpente Bianco', entrato nel mondo degli umani sotto le sembianze di una bella donna. I due innamorati dovranno superare mille difficoltà tra erbe magiche, demoni e monaci del Tempio di Jinshan, fino a quando l'ira del Serpente Bianco scatenerà morte e distruzione...
SCHEDA FILM

Regia: Ching Siu-Tung

Attori: Jet Li - Reverendo Fahai, Vivian Hsu - Goblin, Charlene Choi - Serpente Verde, Shengyi Huang - Serpente Bianco, Raymond Lam - Xu Xian, Lam Suet, Jiang Wu

Fotografia: Keung Kwok-Man

Musiche: Mark Lui

Montaggio: Angie Lam

Costumi: William Chang

Altri titoli:

The Sorcerer and the White Snake

Baish echuanshuo

Durata: 99

Colore: C

Genere: AZIONE FANTASY

Specifiche tecniche: ARRIFLEX 435 ADVANCED/MOVIECAM COMPACT, (2K)/SUPER 35 STAMPATO A 35 MM /D-CINEMA (1:2.35)

Produzione: JULI ENTERTAINMENT MEDIA

NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 68. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2011).
CRITICA
"Fuori concorso, il film cinese di Tony Ching Siu-Tung (nato nel '52 a Hong Kong), assistente di Zhang Ymou per quel kolossal in mondovisione che è stata la cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Pechino (2008). 'La leggenda del serpente bianco' ('Baishe chuanshuo'), pittura in digitale più cinema live, radiosa deflagrazione di analogico e digitale e approdo all'ibrido perfetto. Antica leggenda cinese? Se la coda di Xu Xian finisse a ventaglio, il demone bellissimo, il serpente bianco sarebbe la Sirenetta di Andersen. (...) In fantastiche danze acrobatiche, tra forme cangianti, colori pastello, apocalisse d'acqua, arti marziali aeree, serpenti-fanciulle, la fanta-commedia va verso la struggente storia d'amore tra esseri di carne e creature di pixel, uomini e androidi, alien, mostri. Contro la relazione innaturale, si batte Fahai, il cacciatore di demoni, il supremo maestro buddista, che dovrà pentirsi della sua intransigenza. Terra e mare si rivolteranno di fronte alla separazione dei due amanti, e se, come nel racconto di Andersen, lui non riconoscerà la sua salvatrice destinandola alla dissolvenza, nessun sortilegio umano o divino impedirà lo scintillio della favola, la 'luccicanza', la visione dell'impossibile." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 3 settembre 2011)