Babylon - La paura è la migliore amica dell'uomo

ITALIA 1995
A 35 anni Francesco non ha ancora perso la voglia di ribellarsi. Lavora in fabbrica fedele ai suoi ideali "rivoluzionari" e ascolta rock. La cosa più importante della sua vita è Carla giovane assistente universitaria con la quale è sposato. Tra di loro non mancano i conflitti. Durante un viaggio a New York, Carla ha avuto una relazione con Charles. Quando Charles decide di venire in Italia a trascorrere una vacanza con Carla le cose si complicano. Francesco, non potendo sopportare il peso della presenza di un altro, matura l'idea di ucciderla. Scoperte le intenzioni del marito, Carla, decide di scomparire per qualche giorno. Ad accogliere Charles all'aeroporto manda la sua amica Gabrielle, ex fidanzata del fratello di Francesco alla ricerca del "grande amore". Tra i due stranieri non c'è immediata simpatia. Ma quando Francesco fa credere loro di aver ucciso Carla. Gabrielle e Charles non possono che allearsi.
SCHEDA FILM

Regia: Guido Chiesa

Attori: Paolo Lorimer - Francesco, Valeria Milillo - Carla, Sophie Bernhard - Gabriella, Bill Sage - Charles, Andrea Prodan - Tonino, Vittorio Catti - Uomo con il fucile, Siro Damato - Il guardiano della fabbrica, Simona Mangioni - La cassiera della discoteca, Giuseppe Napoli - Ragazzo con il giubotto

Soggetto: Guido Chiesa

Sceneggiatura: Guido Chiesa, Antonio Leotti

Fotografia: Gherardo Gossi

Musiche: Giuseppe Napoli, Marlene Kuntz

Montaggio: Anna Napoli

Scenografia: Vera Castrovilli

Costumi: Laura Mazza

Altri titoli:

Babylon

Lies to Live By

Durata: 94

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: CARLO DEGLI ESPOSTI, AGNESE FONTANA PER BROOKLYN FILM, PALOMAR

Distribuzione: INDIPENDENTI REGIONALI

NOTE
- REVISIONE MINISTERO GENNAIO 1995.

- LUNGHEZZA: 2.466 M.
CRITICA
"Girato in super 16, con inserti video in bianco e nero per i flashback, 'Babylon' è soprattutto un'emozione sonora: scratch, dissonanze, voci distorte; schitarrate ulceranti, colpi ingigantiti, urla strozzate, forse a sintetizzare un disagio urbano che pesca nel caos contemporaneo, anche linguistico (il film è parlato in tre lingue). L'effetto - si scriveva da Locarno - è stordente, talvolta suggestivo, anche se lo stile graficamente estremo prende il sopravvento sulla scrittura, sui dialoghi, sulla messa a punto delle psicologie. E quei siparietti surreali rischiano di restare sospesi e un po' incongrui, giusto per rafforzare l'atmosfera di sbando esistenziale che si rispecchia nelle facce e nelle voci degli interpreti principali, che sono Paolo Lorimer, Valeria Milillo, Sòphie Bernhard, Bill Sage (un habituè di Hal Hartley) e Andrea Prodan." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 23 Giugno 1996)