A 35 anni Francesco non ha ancora perso la voglia di ribellarsi. Lavora in fabbrica fedele ai suoi ideali "rivoluzionari" e ascolta rock. La cosa più importante della sua vita è Carla giovane assistente universitaria con la quale è sposato. Tra di loro non mancano i conflitti. Durante un viaggio a New York, Carla ha avuto una relazione con Charles. Quando Charles decide di venire in Italia a trascorrere una vacanza con Carla le cose si complicano. Francesco, non potendo sopportare il peso della presenza di un altro, matura l'idea di ucciderla. Scoperte le intenzioni del marito, Carla, decide di scomparire per qualche giorno. Ad accogliere Charles all'aeroporto manda la sua amica Gabrielle, ex fidanzata del fratello di Francesco alla ricerca del "grande amore". Tra i due stranieri non c'è immediata simpatia. Ma quando Francesco fa credere loro di aver ucciso Carla. Gabrielle e Charles non possono che allearsi.
SCHEDA FILM
Regia: Guido Chiesa
Attori: Paolo Lorimer - Francesco, Valeria Milillo - Carla, Sophie Bernhard - Gabriella, Bill Sage - Charles, Andrea Prodan - Tonino, Vittorio Catti - Uomo con il fucile, Siro Damato - Il guardiano della fabbrica, Simona Mangioni - La cassiera della discoteca, Giuseppe Napoli - Ragazzo con il giubotto
Soggetto: Guido Chiesa
Sceneggiatura: Guido Chiesa, Antonio Leotti
Fotografia: Gherardo Gossi
Musiche: Giuseppe Napoli, Marlene Kuntz
Montaggio: Anna Napoli
Scenografia: Vera Castrovilli
Costumi: Laura Mazza
Altri titoli:
Babylon
Lies to Live By
Durata: 94
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: CARLO DEGLI ESPOSTI, AGNESE FONTANA PER BROOKLYN FILM, PALOMAR
Distribuzione: INDIPENDENTI REGIONALI
NOTE
- REVISIONE MINISTERO GENNAIO 1995.
- LUNGHEZZA: 2.466 M.
CRITICA
"Girato in super 16, con inserti video in bianco e nero per i flashback, 'Babylon' è soprattutto un'emozione sonora: scratch, dissonanze, voci distorte; schitarrate ulceranti, colpi ingigantiti, urla strozzate, forse a sintetizzare un disagio urbano che pesca nel caos contemporaneo, anche linguistico (il film è parlato in tre lingue). L'effetto - si scriveva da Locarno - è stordente, talvolta suggestivo, anche se lo stile graficamente estremo prende il sopravvento sulla scrittura, sui dialoghi, sulla messa a punto delle psicologie. E quei siparietti surreali rischiano di restare sospesi e un po' incongrui, giusto per rafforzare l'atmosfera di sbando esistenziale che si rispecchia nelle facce e nelle voci degli interpreti principali, che sono Paolo Lorimer, Valeria Milillo, Sòphie Bernhard, Bill Sage (un habituè di Hal Hartley) e Andrea Prodan." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 23 Giugno 1996)