Attentato al pudore

Jean Doucet, insegnante in una cittadina della provincia francese, viene accusato dalla sua allieva Caterina di aver tentato di usarle violenza. Benché l'insegnante si protesti innocente, nel corso dell'inchiesta effettuata dalla polizia tra le allieve della scuola un'altra ragazza, Elena, rivela di essere l'amante di Doucet e una terza dichiara di essere stata assiduamente corteggiata da questi. In base alla legge francese, Doucet, contro il quale si vanno accumulando prove, rischia una condanna ai lavori forzati a vita. Fortunatamente, mentre è in corso il processo, la moglie dell'insegnante, che ha sempre creduto all'innocenza del marito riesce ad ottenere la piena confessione della ragazza, Caterina, a contraddirsi e successivamente a rivelare la verità. Crollato il castello di bugie delle due compagne di classe, anche la terza allieva ritratta l'infamante calunnia, originata dalla morbosa psicologia delle tre adolescenti. Completamente scagionato, Doucet, fatto segno a una manifestazione di simpatia da parte dei suoi allievi e della cittadinanza, si avvia a riprendere il suo posto nell'aula scolastica.