Una ragazza viene assalita e derubata da una banda di giovani teppisti. Che a loro volta diventano il bersaglio di un branco di invasori famelici piovuti dall'alto: animali mostruosi con denti laser e occhi blu fluorescenti. La gang si ingegna per salvare la pelle, dovranno fronteggiare gli alieni equipaggiati con armi rudimentali, mortaretti e pistole ad acqua. Tra loro c'è Moses, il leader della banda, che combatte in prima linea e li guida verso la vittoria.
SCHEDA FILM
Regia: Joe Cornish
Attori: John Boyega - Moses, Alex Esmail - Pest, Leeon Jones - Jerome, Simon Howard - Biggz, Franz Drameh - Dennis, Nick Frost - Ron, Jodie Whittaker - Sam, Luke Treadaway - Brewis, Jumayn Hunter - Hi-Hatz, Jermaine Smith - Beats, Selom Awadzi - Tonks, Lee Long - Patrick, Sammy Williams - Probs, Maggie McCarthy - Margaret, Michael Ajao - Mayhem, Saffron Lashley - Roxanne, Gina Antwi - Dionne, Natasha Jonas - Gloria, Paige Meade - Dimples, Danielle Vitalis - Tia, Haneen Hammou - Bubbles
Sceneggiatura: Joe Cornish
Fotografia: Thomas Townend
Musiche: Steven Price, Felix Buxton, Simon Ratcliffe
Montaggio: Jonathan Amos
Scenografia: Marcus Rowland
Costumi: Rosa Dias
Effetti: Mike Elizalde - creature, Spectral Motion Inc.
Durata: 88
Colore: C
Genere: AZIONE FANTASCIENZA COMMEDIA
Specifiche tecniche: ARRICAM LT/ARRIFLEX 235/ARRIFLEX 435, 2K/SUPER 35 (3-PERF) STAMPATO A 35 MM (1:2.35) - TECHNICOLOR
Produzione: BIG TALK PICTURES
Distribuzione: FILMAURO (2012)
Data uscita: 2012-05-30
TRAILER
NOTE
- IN PROGRAMMAZIONE AL 64MO FESTIVAL DI LOCARNO (2011) IN 'PIAZZA GRANDE'.
CRITICA
"Gli alieni, i marziani, i mostri venuti dall'oltre-spazio, è risaputo, parlano fluentemente l'inglese o almeno lo capiscono. Ma hanno deciso di disertare le noiose discese tra i deserti e i redneck texani, soprattutto dopo che in 'Mars Attacks!', hanno subito irreversibili perdite. La colpa forse è delle incomprensioni linguistiche. Dunque spostano la loro famelica rapacità nella capitale shakespeariana della lingua d'Albione, a Londra sud, dalle parti di Kensington. Purtroppo non conoscendo le asperità del cockney se la passano malissimo quando incrociano sulla loro strada un altro gruppo di ragazzetti agguerriti delle periferie, neri ma anche bianchi e di ogni altro colore, armati di tutto, anche di mitra ad acqua, che tra scippi traffici di droga e scazzottate tra ultras, si sono abituati a sfuggire a ben altri mostri. (...) Così in due ore di inseguimenti e scontri degni di un videogame dark, con immagini velocemente incollate a una partitura musicale techno rap di ipnotica potenza, il regista inglese quarantenne ex comico in tv e alla radio e all'opera prima (...) Joe Cornish, sceneggiatore di 'Tin Tin', cerca di realizzare con 'Attack the Block- Invasione aliena' (...) un'opera di genere horror spaziale per teenagers black - sottilmente sociopolitica e platealmente umoristica - degna dei suoi maestri, Joe Dante, Walter Hill, John Carpenter e dei suoi oggetti d'affezione, primo tra tutti 'Gremlins'. (...) Ottima idea. (...) Basement Jaxx regalano al film 21 momenti di arte acustica, e non mancano altri classici dell'hip-hop British come 'Sound of da Police' di sua altezza Krs." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 1 giugno 2012)
"Un film di fantascienza atipico: a basso budget, si è già conquistato una piccola fama di cult. Lo dirige il londinese Joe Cornish, sceneggiatore di 'Tin Tin' e 'Il segreto dell'Unicorno'. (...) Modellato sulle vecchie serie B di John Carpenter & affini, un actioner beffardo con venature sociali: i 'visitor' sono alieni, come lo sono i piccoli delinquenti di periferia investiti, loro malgrado, del compito eroico di difendere gli abitanti di un 'blocco' abitativo trasformato in fortino. Non solo per ragioni di budget, Cornish rinuncia a gran parte degli effetti digitali con cui, oggi, si confezionano gli extraterrestri: lui preferisce (e il risultato lo premia) uomini rivestiti di costumi da alieno." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 1 giugno 2012)
"Come il titolo lascia presagire siamo dalle parti del cinema di fantascienza, ma l'attacco alieno questa volta non cade sulla solita città rurale americana, o su Manhattan, bensì in un quartiere (the block) periferico londinese, infestato dalle locali gang di ragazzini violenti. Insomma, gli alieni questo giro sono caduti male, visto che i ragazzini di turno non hanno paura di niente e sono armati di tutto punto con oggetti contundenti benché «non identificati» e quindi poco ortodossi. (...) Potrebbe sembrare un film di Ken Loach se non fosse che una fotografia bluastra, livida ed elettrica allo stesso tempo, lasci presagire ben altro svolgimento. Infatti, un meteorite infiammato cade dal cielo e si schianta su di una macchina. (...) Se pensiamo che questa di Cornisch è un'opera prima c'è di che stupirsi. Poi, andando a studiare il curriculum di questo quarantenne inglese si iniziano a capire un po' di cose. Cornish è stato molte cose prima di diventare regista: ex critico, attore e comico inglese famoso per una serie radiofonica, 'Adam e Joe', andata in onda sul sesto canale della Bbc, si è formato alla scuola di cinema insieme a tipi come Edgar Wright ('L'alba dei morti viventi') e Duncan Jones ('Moon'), ed è stato chiamato da Spielberg a sceneggiare 'Le avventure di Tin Tin'. Grande cinefilo, da ragazzino vedeva i film horror di Argento e Fulci in vhs quando in Inghilterra ancora non era scattata la censura per i minori, ed era un fan di 'Gremlis', 'E.T.' 'La cosa' e tutto il cinema fantastico anni '80. Questa sua formazione è ben visibile in 'Attack the Block' a partire dall'idea di far salvare il mondo da una banda di ragazzini, anche se qui è una gang di teppisti. Fosse l'unico titolo dell'anno... non perdetelo." (Dario Zonta, 'L'Unità', 1 giugno 2012)
"Goffo fumettino horror, che immagina la guerra tra una gang giovanile e un esercito di similscimmioni dal folto pelo e dalla dentatura fluorescente. lmpossibile spaventarsi, difficile divenirsi." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 1 giugno 2012)
"Piacerà per la vivace sceneggiatura e per la folla di personaggini quasi tutti recitati da attori occasionali. Occasionali ma bravi. Ed era inevitabile che il doppiaggio non rendesse la vivacità dei dialoghi originali (che poi sono quelli che gli attorini usano nella vita di tutti i giorni)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 1 giugno 2012)
"Film che ha un'origine inconsueta. Una decina d'anni fa, Cornish, cresciuto nei quartieri di Londra Sud, viene affrontato nel suo quartiere da una banda di rapinatori ragazzini. Forti del loro numero gli rubano portafogli e cellulare. Chiunque avrebbe reagito con stizza. Joe invece si interroga su quei quindicenni 'vicini di casa', figli del degrado e del melting pot. Si documenta, studia, ricerca, alla fine, armato anche di una assidua frequentazione cinematografica e di una solida preparazione fumettistica scrive una storia. Una sceneggiatura. (...) Un film a basso costo, che non può avvalersi delle tecniche sofisticate del computer per realizzare le creature aliene e allora le costruisce con efficace ingenuità, a mezza strada tra lupi e gorilla, macchie nere con denti fluorescenti in cerca di prede. E ancora gli attori ragazzini, tutti in erba, che si sono sbizzarriti a trovare lo slang più adatto, a indossare costumi che fossero plausibili, un po' come se fossero coautori, se non della storia, almeno della rappresentazione. (...) 'Attack the Block' è una delle sorprese più avvincenti di questo inizio festival che sta proponendo diversi alieni." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 6 agosto 2011)
"Alieni, molti alieni a Locarno, bande giovanili di quartiere che mischiano 'The Warriors' a 'E.T.', e adolescenti e cresciutelli con ossessive passioni del primo amore da un lato e metodica esclusione di sentimenti per 'sane' amicizie solo sesso dall'altro. (...) 'Attack the Block' (fuori concorso), lungometraggio d'esordio dell'inglese Joe Cornish, tra gli sceneggiatori del 'Tin Tin' di Spielberg, è un film di fantascienza di quartiere. Sorprendente contaminazione. (...) Curioso, ironico e affettuoso incontro tra 'Gremlins', 'Arancia meccanica', 'La cosa'. Ci dice Cornish: il cinema che amo degli anni '70 e '80." (Silvio Danese, 'Nazione, Carlino, Giorno', 5 agosto 2011)