Harry e Chester sono due imbroglioni che hanno escogitato il modo di fare soldi: girano il mondo vendendo un gioco spaziale "in scatola" che dovrebbe permettere a ogni acquirente di raggiungere in volo la Luna. Mentre sta dando una dimostrazione pratica, Chester si alza da terra di alcuni metri con il suo apparecchio ma cade al suolo. Il colpo gli provoca un'amnesia e, per curarla, i due devono recarsi in un monastero tibetano. Durante il viaggio i due, arrivati a Calcutta, vengono intercettati da Diane, agente segreto di un'organizzazione che vuole conquistare lo spazio prima dei russi e degli americani, che consegna loro una formula segreta sui missili. Nel monastero Chester viene guarito e, in più, acquista la capacità di ricordare tutto ciò che gli passa davanti agli occhi, ma non riesce a comunicare a nessuno la formula. Il capo dell'organizzazione, allora, li sostituisce alle scimmie della navicella spaziale. I due amici riescono a fare ritorno sulla Terra, ma sono destinati a partire per un'altra missione, stavolta in compagnia di Diane, che si è innamorata di entrambi.
SCHEDA FILM
Regia: Norman Panama
Attori: Bing Crosby - Harry Turner, Bob Hope - Chester Babcock, Joan Collins - Diane, Walter Gotell - Dr. Zorbb, Felix Aylmer - Grand Lama, Alan Gifford - Ufficiale Americano, Michele Mok - Mr. Ahso, Roger Delgado - Jhinnah, Robert Ayres - Ufficiale Americano, Mei Ling - Ming Toy, Yvonne Shima - Poon Soon, Dorothy Lamour - Se Stessa, Robert Morley - Capo dell'organizzazione, Jacqueline Jones - Bionda all'aeroporto
Soggetto: Melvin Frank, Norman Panama
Sceneggiatura: Melvin Frank, Norman Panama
Fotografia: Jack Hildyard
Musiche: Robert Farnon
Montaggio: Alan Osbiston, John C. Smith
Scenografia: Roger K. Furse
Costumi: Anthony Mendleson
Effetti: Jimmy Harris, Garth Inns, Curly Nelhams, Ted Samuels, Wally Veevers
Durata: 86
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: MELNOR FILMS
Distribuzione: DEAR
CRITICA
"Si tratta di un film mediocre, costruito su riprese comiche di gusto assai sorpassato. L'interpretazione è molto modesta." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 51, 1962)