Arthur Rambo

3/5
Giovane scrittore di successo scrive tweet ignobili sotto pseudonimo: perché? Laurent Cantet affronta una parabola sull'identità senza schivarne la complessità perturbante

Leggi la recensione

FRANCIA 2021
Karim D. è il fenomeno del momento: un giovane romanziere alla moda che viene dalla banlieue, simbolo della Francia multiculturale e icona dell'antirazzismo. Nonostante sia coccolato e protetto da giornali e televisioni, Karim finisce in un tritacarne mediatico quando qualcuno riesuma vecchi tweet antisemiti, omofobi e misogini che ha postato con lo pseudonimo di Arthur Rambo.
SCHEDA FILM

Regia: Laurent Cantet

Attori: Rabah Naït Oufella - Karim D., Antoine Reinartz - Nicolas, Sofian Khammes - Rachid, Sarah Henochsberg - Léa

Sceneggiatura: Laurent Cantet, Fanny Burdino, Samuel Doux

Fotografia: Pierre Milon

Musiche: Chloé Thévenin

Montaggio: Mathilde Muyard

Costumi: Marie Le Garrec

Durata: 87

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: ispirato al caso di Mehdi Meklat

Produzione: MARIE-ANGE LUCIANI PER LES FILMS DE PIERRE, MEMENTO PRODUCTION, FRANCE 2 CINÉMA

Distribuzione: KITCHEN FILM (2022)

Data uscita: 2022-04-28

TRAILER
CRITICA
"Laurent Cantet (...) restituisce il senso di un mondo svuotato di ogni contenuto, affidandosi a pochi ma efficaci tratteggi. (...) Non ha importanza cosa racconti Karim D. nel suo libro e cosa esprima Arthur Rambo nei suoi tweet. In un vorticoso girare a vuoto di pensieri, parole, idee, quello che conta sono gli schieramenti, i posizionamenti, le ideologie che erano morte e che ora prendono le sembianze di comode etichette utili a raggruppare persone in spazi angusti. Karim D. è l' eletto di quella sinistra che pretende un linguaggio, che sostiene un autore a patto che aderisca a determinati principi, che sia digeribile prima ancora di essere masticato. Ed è parimenti, se così si può dire, l' eletto della destra, perché in negativo è un facile bersaglio sui cui costruire becere propagande. Arthur Rambo è in modo speculare il perfetto negativo di Karim D., e non importa che molti degli amici dello scrittore oltre a essere a conoscenza di quello che postava il blogger, erano dei veri e propri complici che si nutrivano di quell' inebriante popolarità. Tutto ha una logica se è funzionale alla posizione che si vuole prendere o contrastare. Il libro, i tweet, sono strumenti che al momento opportuno servono per attaccare terze persone, la presenza dell'autore è facoltativa. Antisemitismo, omofobia, razzismo, sono ridotte a parole da usare per i tag, per produrre follower, per indirizzare una moltitudine nei recinti di un gruppo. Tutto ciò salva o condanna la figura di Karim D./Arthur Rambo? A questa domanda, fortunatamente, Cantet non dà alcuna risposta. E non sta nemmeno a noi spettatori fornirle. Sarebbe semplice pretendere le abiure, soprattutto da parte di chi per nascita ha avuto l' occasione di stare nel mezzo senza doversi sentire sempre in bilico, tra l' oblio del silenzio e l' espulsione senza appello. E sarebbe altrettanto facile appoggiare la rabbia di chi, emarginato, è chiamato come unico imputato nel tribunale dei bei pensieri." (Mazzino Montanari, 'Il Manifesto', 27 aprile 2022)