Il conte Doubrowski, avendo perduto il padre, la casa e ogni altro suo avere per la crudeltà del potente principe Kirillovic, per vendicarsi dei soprusi subiti diviene un temibile fuori legge sotto il nome di "Aquila Nera". I suoi piani, però, vengono ad un tratto scompaginati perchè si innamora della bella figlia del malvagio principe. Aquila Nera, tormentato tra la passione d'amore e il desiderio di vendetta, non sa prendere una decisione ma l'intervento della giustizia divina gli consentirà di rientrare in possesso dei suoi averi e di coronare il suo sogno d'amore.
SCHEDA FILM
Regia: Riccardo Freda
Attori: Rossano Brazzi - Dubrowskij, Irasema Dilián - Masha Petrovic, Gino Cervi - Kirila Petrovic, Rina Morelli - Irina, Harry Feist - Sergej Ivanovic, Paolo Stoppa - Un bandito, Inga Gort - Maria, Pietro Sharoff - Il conte Andrea Dubrowskij, Luigi Pavese - Un servo, Cesare Polacco - Il segretario Sputing, Yvonne Sanson, Armando Francioli, Gina Lollobrigida, Loris Gizzi, Magda Forlenza, Angelo Bassanelli, Mario Siletti, Angelo Calabrese, Ugo Sasso, Piero Pastore, Felice Romano, Pietro Ceriaci, Dante Nello Carapelli
Soggetto: Aleksandr Puskin - racconto
Sceneggiatura: Mario Monicelli, Steno , Riccardo Freda, Braccio Agnoletti - non accreditato
Fotografia: Rodolfo Lombardi, Guglielmo Lombardi, Ugo Lombardi - operatore
Musiche: Franco Casavola
Montaggio: Otello Colangeli
Scenografia: Arrigo Equini
Costumi: Vasco Glori
Aiuto regia: Giorgio Lastricati
Durata: 97
Colore: B/N
Genere: AVVENTURA
Tratto da: dal racconto "Dubrowskj" di Alexander Puskin
Produzione: NINO ANGIOLETTI PER C.D.I. (CINEMATOGRAFICA DISTRIBUTORI INDIPENDENTI)
Distribuzione: REGIONALE - DISTRIBUTORI INDIPENDENTI
NOTE
- DIRETTORE DI PRODUZIONE: DINO DE LAURENTIIS.
CRITICA
"Il film è un vecchio successo di Valentino, e ora è un giovane successo di Brazzi (...). In fondo gli unici ad aver speso bene i denari del biglietto sono stati i ragazzi. Qui ci sono dei cavalli da battaglia, cavalli che saltano (...). Ci dimenticavamo di dirvi che "Aquila nera" è tratta da un racconto di Puskin. Puskin aveva un po' di sangue nero nelle vene, come Alessandro Dumas: qualcosa del tam tam primordiale (...). Né il regista Freda, né l'attore Brazzi posseggono nel loro albero geneologico avi provenienti dal Congo o dall'Uganda. Ai fine dell'arte, credeteci, un vero peccato". (Pietro Bianchi, "Candido", 30 novembre 1946).